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Supporto per la Formazione e il Lavoro

Arriva la nuova piattaforma Siisl per trovare lavoro, come funziona e chi dovrà iscriversi

Il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) si avvierà a settembre: sarà una piattaforma online gestita dal ministero del Lavoro con lo scopo, tra le altre cose, di aiutare ad attivare percorsi per trovare un’occupazione. Sarà rivolta anche i beneficiari di Assegno di inclusione e di Supporto alla formazione e al lavoro.
A cura di Luca Pons
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Da settembre avrà il via una nuova piattaforma per attivare percorsi personalizzati di ricerca di lavoro e di rafforzamento delle competenze. Si chiamerà Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), e si tratta della prima piattaforma simile, in Italia, che viene gestita direttamente dal ministero del Lavoro. Nei prossimi giorni sarà pubblicato ufficialmente il decreto che spiegherà nel dettaglio come funziona. Per il momento, si sa che la piattaforma dovrebbe permettere di incrociare i vari dati a disposizione della Pa e coinvolgere diverse amministrazioni per rendere più semplici i percorsi di ricerca di un impiego. Gli utenti a cui sarà rivolta saranno soprattutto i beneficiari

Chi deve iscriversi al Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale

Diverse persone saranno obbligate a usare Siisl: si tratta di tutti coloro che beneficeranno delle due nuove misure varate dal governo Meloni per sostituire in parte il reddito di cittadinanza: da settembre per gli occupabili il Supporto alla formazione e al lavoro (Sfl), e da gennaio per i non occupabili l'Assegno di inclusione (Adi).

Infatti, chi richiede l'Adi dovrà iscriversi alla piattaforma Siisl e poi sottoscrivere il cosiddetto patto di attivazione digitale. Questo significa che chi prende l'Adi ed è attivabile al lavoro avrà accesso alle offerte di impiego, ai corsi di formazione, tirocini e altro. In più, sulla stessa piattaforma ci saranno le informazioni sullo stato di erogazione dell'assegno, e sulle attività che sono previste per il proprio "patto". Anche chi riceve il Sfl dovranno iscriversi, perché tramite la piattaforma potranno ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in progetti e corsi di formazione.

Sul Siisl dovrebbero essere raccolti tutti i dati che hanno a che fare con il mondo della ricerca di lavoro e dell'assistenza sociale: si parla ad esempio del Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, e della piattaforma che gestisce tutti i Patti di inclusione sociale, ma anche delle informazioni a disposizione di Comuni e centri per l'impiego. Con una gestione unica, che incroci le informazioni disponibili, dovrebbe essere più semplice realizzare percorsi personalizzati e verificare i requisiti per l'Assegno di inclusione tramite i Comuni.

Come funzionano le tre piattaforme che compongono il Siisl

In sostanza, quindi, ci saranno tre piattaforme distinte. Una servirà a chi richiede l'Assegno di inclusione per attivare i percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Qui ci saranno anche informazioni come la data del primo appuntamento con i servizi sociali (che dovrà avvenire entro 120 giorni dal momento in cui si firma il patto di attivazione digitale). In più, sempre questa prima piattaforma sarà rivolta ai beneficiari di Sfl per le indicazioni sui corsi di formazione.

La seconda piattaforma, dedicata a chi riceve Adi o Sfl, gestirà le informazioni necessarie per la dichiarazione di disponibilità al lavoro. Qui ci saranno i dati anagrafici, il proprio patto di servizio personalizzato e gli altri dati sulla persona iscritta.

Infine, la terza piattaforma sarà dedicata al patto per l'inclusione sociale. Questo è un servizio rivolto a chi non può lavorare, quindi alle famiglie in condizioni di maggiore bisogno, e prevede specifici impegni da parte della famiglia, oltre a una serie di supporti da parte dei servizi sociali del territorio.

Il ruolo dei ministeri dell'Istruzione e dell'Università

Ci sarà anche un collegamento con i ministeri dell'Istruzione e dell'Università. Infatti, tutti i beneficiari di Adi o Sfl che abbiano un'età tra i 18 e i 29 anni, se non hanno terminato la scuola dell'obbligo, devono dimostrare di essere iscritti a un percorso di istruzione per adulti. Perciò, sarà il ministero dell'Istruzione  a dover confermare che la persona in questione è iscritta a dei corsi e li frequenta, mentre il ministero dell'Università farà la stessa cosa per altri corsi accademici o universitari.

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