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Arcuri: “Entro settembre potremo vaccinare tutta Italia. Anche dal medico di base e in farmacia”

“A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione”: così il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, in audizione alla Commissione congiunta Trasporti e Affari sociali alla Camera, sulla distribuzione del vaccino in Italia.
A cura di Annalisa Girardi
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Prima del prossimo autunno l'Italia potrebbe riuscire a vaccinare tutta la popolazione contro il coronavirus. Ad annunciarlo è il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri, nella sua audizione alle Commissioni Trasporti e Affari sociali riunite alla Camera. Arcuri ha detto: "A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione", precisando che il nostro Paese avrà diritto al 13,46% delle dosi di vaccino acquistate dall'Unione europea.

"Il vaccino sarà gratuito. Solo con l'immunità di gregge potremo dire di essere usciti da questa tragedia che affligge il nostro Paese e il mondo", ha aggiunto il commissario. E ancora: "Alla struttura commissariale spetta gestire l'intera organizzazione, distribuzione dei vaccini. E ringrazio le Regioni e le Province così come le Forze Armate che con noi stanno collaborando da settimane", ha aggiunto, precisando che il piano è sostanzialmente ormai pronto.

Proprio ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, era intervenuto in Parlamento per fare il punto sull'emergenza Covid-19 in Italia, illustrando anche il piano strategico per la distribuzione del vaccino. Il ministro aveva annunciato che questo sarà gratuito per tutti e che, nonostante l'obiettivo sia quello di raggiungere l'immunità di gregge, almeno in un primo momento questo non sarà obbligatorio. "In merito all'immunità di gregge gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato", ha spiegato oggi Arcuri, affermando di auspicare che "grazie a una campagna di comunicazione massiva si possano superare le remore che ci sono".

Ad ogni modo, per poter arrivare a vaccinare così tante persone, ci sarà anche bisogno del personale sanitario incaricato a farlo. Arcuri ha spiegato che per questo motivo l'esecutivo prevede il ricorso straordinario a 20mila professionisti. Che saranno poi coordinati nei vari punti di somministrazione locale, che sostanzialmente saranno le Asl, i presidi ospedalieri e le farmacie ospedaliere. In un secondo momento, il vaccino contro il Covid-19 arriverà ad essere effettuato anche negli ambulatori di medici di base e pediatri. "Più avanti ancora, per una somministrazione ancora più massiva sarà possibile coinvolgere anche le farmacie", ha aggiunto Arcuri. Per quanto riguarda il vaccino Pfizer-BioNTech, il primo che dovrebbe arrivare, Arcuri ha specificato che sono già stati individuati circa 300 punti di somministrazione. Principalmente si tratta di ospedali di cui già la grande maggioranza dispone delle celle frigorifere necessarie a conservarne le dosi.

"È bene precisare che nel momento in cui noi parliamo nessun vaccino è stato approvato, né dall'Ema né dall'Aifa, e nemmeno dall'Apa, agenzia regolatoria statunitense. Ma gli studi e le sperimentazioni effettuati dalle sei aziende produttrici che sono oggetto di un negozio con la Ue sono assai incoraggianti e l'agenzia regolatoria europea ha comunicato nei giorni scorsi che potrebbe concludere l'attività di certificazione del primo vaccino prodotto dalle aziende Pfizer e Biontech il 29 dicembre e quello di Moderna il 12 gennaio", ha sottolineato Arcuri.

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