Accordo nel centrodestra per le Regionali in Puglia e Veneto: candidati Luigi Lobuono e Alberto Stefani

Il centrodestra, che si è riunito questo pomeriggio a Palazzo Chigi, ha chiuso finalmente lo schema per le elezioni regionali, quando manca ormai un mese e mezzo al voto del 23 e 24 novembre in Puglia, Veneto e Campania.
Se infatti nel prossimo appuntamento elettorale in Toscana si sfideranno il governatore uscente Eugenio Giani e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, per le altre tre Regioni mancavano ancora i candidati di centrodestra. In Campania l'accordo è stato trovato ieri sul viceministro Cirielli, anche se il suo nome non è stato confermato da Forza Italia, che avrebbe preferito che la scelta ricadesse su un civico. Dopo l'incontro tra i leader di questa pomeriggio, incontro che verteva anche sulla manovra, sembra si stata chiusa definitivamente la rosa dei nomi, che include anche l'esponente di Fdi Cirielli. Il centrodestra ha trovato un'intesa anche sulle ultime caselle mancanti, cioè Puglia e Veneto. In Puglia il candidato governatore sarebbe il civico Luigi Lobuono, imprenditore ed ex presidente della Fiera del Levante, mentre per il dopo Zaia sarebbe stato scelto il vice di Matteo Salvini, Alberto Stefani, vicesegretario della Lega e deputato, 33 anni a novembre, nome saldamente nel totonomi già dalla scorsa estate. Saranno loro a sfidare dunque rispettivamente l'ex sindaco di Bari e attuale europarlamentare dem Antonio Decaro in Puglia e l'ex sindaco di Treviso Giovanni Manildo in Veneto.
Nella nota congiunta del centrodestra, diffusa dopo l'incontro da Palazzo Chigi, si legge che "A margine della riunione sulla legge di bilancio che si è tenuta oggi pomeriggio, i leader del centrodestra sì sono confrontati sulle candidature per la prossima tornata delle elezioni regionali. Scambio che ha portato a definire le candidature del viceministro agli Affari esteri e coordinatore dell'Esecutivo di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli in Campania, dell'imprenditore ed ex presidente della Fiera del levante Luigi Lobuono in Puglia e del vicesegretario federale e deputato della Lega Alberto Stefani in Veneto. La coalizione, come sempre, darà il massimo supporto ai suoi candidati".
Le tensioni che si erano registrate ieri, dopo che Fdi aveva ufficializzato la candidatura di Cirielli in Campania, sembrano essere state ricomposte. La sua candidatura era stata subito accettata da Lega e Noi Moderati, ma non dagli azzurri: "No, non c'è il nostro il via libera al momento. Se ne sta occupando il segretario Tajani e deciderà lui insieme agli altri leader della coalizione", aveva spiegato Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia.
Su Cirielli, aveva sottolineato Nevi ieri sera, "Per quanto ci riguarda non ci sono ancora decisioni ufficiali. La questione è in mano a Tajani ed essendo una regione è giusto che se ne occupi il segretario. I leader terranno conto di tutti gli aspetti e faranno una scelta finale, ma ad oggi il via libera a Cirielli in Campania da parte di Forza Italia non c'è".
Il commento di Stefani: "In continuità con Zaia"
"Per me è l'onore più grande". Con queste parole Alberto Stefani commenta l'ufficialità della sua candidatura a governatore della Regione Veneto. "Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo. Il 23 e 24 novembre siamo chiamati a eleggere il presidente di tutti i Veneti. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l'ottimo lavoro di Luca Zaia".
"Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone – spiega – Accetto questo confronto forte di un'eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall'invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell'ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile. Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me".
Accordo anche sulla Lombardia?
La Lega di Salvini ha smentito che la trattativa sul Veneto fosse agganciata a quella sulla Lombardia. Secondo quanto risulta a Fanpage.it, la partita del Veneto era strettamente collegata a quella della Regione guidata dal leghista Fontana, dove si vota nel 2028: secondo questo schema non confermato ufficialmente, la candidatura spetterà a Fdi. La Lega però nega: una nota afferma che il candidato in Veneto non sarebbe legato a quello della Lombardia, attualmente in mano alla Lega. In particolare, si legge nel testo a firma di Matteo Salvini, il nome "sarà annunciato al momento opportuno riconoscendo il diritto di individuare il candidato presidente, da scegliere con la coalizione, al partito con il più recente maggior peso elettorale in Lombardia precedente le elezioni". In base a quanto emerso da alcuni retroscena, al termine del vertice sarebbero rimasti a parlare tra loro in separata sede, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Non vi sarebbe alcuna conferma sul faccia a faccia ma secondo alcune autorevoli fonti parlamentari della maggioranza, i due leader si sarebbero confrontati anche sugli equilibri per il dopo voto in Veneto.