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Elezioni regionali 2024

Abruzzo 2024, anche Antonio Tajani rompe il silenzio elettorale sui social

Dopo la premier Meloni anche Antonio Tajani ‘viola’ il silenzio elettorale per le Regionali in Abruzzo, questa volta sui social: “Votate Forza Italia, votate i nostri candidati che lavoreranno bene nel vostro interesse”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il numero uno di Forza Italia Antonio Tajani rompe il silenzio elettorale nel giorno del voto per le elezioni regionali in Abruzzo, e lo fa con un video su X, ex Twitter. "Forza Abruzzo, #ForzaItalia! Buon voto!", si legge nel messaggio del vicepremier e coordinatore nazionale di Forza Italia. Il leader azzurro ha condiviso anche un video di un comizio, in cui dal palco invita gli elettori a votare per i candidati forzisti: "Votate Forza Italia, votate i nostri candidati che lavoreranno bene nel vostro interesse, e lo faranno con grande impegno".

In teoria non è consentito fare propaganda, comizi o rilasciare interviste nel giorno prima delle elezioni e in quello del voto. Non sono ammessi commenti, dichiarazioni, fino all'avvio dello scrutinio delle schede elettorali. La legge 212 del 1956, che disciplina la propaganda elettorale, all'articolo 9 dice chiaramente che "nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, la nuova affissione di stampati, giornali murali e altri manifesti di propaganda".

Per evitare che i candidati possano incidere sulle decisioni dei cittadini che si recano alle urne, il silenzio scatta 24 ore prima dall’apertura dei seggi, e chi non lo rispetta rischia una sanzione amministrativa che va da un minimo di 103 euro fino ad un massimo di 1.032 euro.

Ma per quanto riguarda Internet e i social network siamo davanti a un vuoto legislativo. In occasione delle elezioni europee del 2019, l’Agcom aveva stilato delle linee guida specifiche per le piattaforme digitali, come Facebook o Google. Il documento si intitola ‘Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia fissata per il giorno 26 maggio 2019’, ed era stato redatto anche come misura di contrasto alla disinformazione sul web. Ma si trattava di linee guida e non di una legge. Il compito di vigilare sul rispetto del silenzio elettorale spetta infatti al ministero dell’Interno, nello specifico alla Direzione centrale dei servizi elettorale, che "svolge la funzione di supporto giuridico e tecnico-organizzativo agli uffici elettorali delle prefetture e dei comuni sui procedimenti elettorali, sulla tenuta e revisione delle liste elettorali e in materia di vigilanza sulla propaganda elettorale".

Se è palese la violazione delle regole da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ieri ha deciso di festeggiare con gli azzurri del rugby la vittoria al Sei Nazioni contro la Scozia, in realtà non esiste ancora una norma che regoli il silenzio elettorale sui social network. Ma siamo in presenza di una vera e propria zona d'ombra, sfruttata dai politici per orientare le scelte degli elettori.

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