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Pittella (Azione) e la frase offensiva sulla Shoah: “Per Pd e M5s siamo come ebrei da mandare a morire”

Marcello Pittella (Azione) attacca Pd e M5s, e in audio mandato ai suoi paragona il trattamento subito dal suo partito nelle trattative per le elezioni Basilicata alla Shoah: “Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Marcello Pittella, ex governatore Pd ora passato con Calenda, dopo la decisione del suo partito di appoggiare in Basilicata il governatore uscente Vito Bardi (Forza Italia), attacca Pd e M5s, accusandoli di aver voluto estromettere Azioni dalle trattative per il voto dei prossimi 21 e 22 aprile, che hanno portato il centrosinistra a convergere su Piero Marrese. Ma in un commento al vetriolo pronuncia parole shock sugli ebrei.

"L'uomo di fiducia della Schlein dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra perché Calenda ha avuto delle parole poco tenere sul Pd e Conte e soprattutto perché ha detto che Bardi è una brava persona". È un "comunicato che fa mettere le mani nei capelli. Mi rattrista tremendamente perché vuol dire che c'è proprio un'azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire", ha detto in un audio inviato ai suoi.

"Insieme a me e Azione – ha quindi continuato Pittella nel messaggio – adesso andiamo avanti". L'ex governatore lucano ha precisato poi di aver "proposto a Chiorazzo, per l'ennesima volta, di fare un patto stasera con me candidato presidente. Lui ha detto che Basilicata (casa, ndr) comune senza lui come candidato presidente non si può fare. Era stato da noi chiamato, con me e Calenda – ha proseguito – a fare un patto ieri e si è rifiutato di farlo perché aspettava il Pd, cioè Speranza Folino e Bubbico. Noi non possiamo andare a ruota di Chiorazzo – ha infine spiegato – e quindi aderiamo al centrodestra con tutte le difficoltà del caso" e comunque "solo per una ragione programmatica. Ora – ha concluso Pittella – dobbiamo soltanto, se siete d'accordo, lavorare molto, dimostrare che siamo forti in campo, determinati, decisi e che sopravviviamo anche a coloro i quali attentano alla nostra vita politica e istituzionale".

Le scuse di Pittella per lo scivolone sugli ebrei

Dopo l'accostamento tra le vicende politiche di Azione e l'Olocausto, resosi conto dell'errore, Pittella si è scusato: "Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato", ha detto il consigliere regionale della Basilicata di Azione. "Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stati trattati. Sono profondamente dispiaciuto per l'accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso".

Le reazioni

"Le parole di Marcello Pittella sono assurde e di una gravità assoluta: come si può paragonare un dramma assoluto come la Shoah a una contesa politica? Pittella si scusi immediatamente con la comunità ebraica e con tutti i lucani", ha detto il capogruppo di Italia Viva al Senato Enrico Borghi.

Si indigna anche il M5s: "Sta girando un audio choc di Pittella che si paragona alle vittime dei campi di concentramento. Sono dei folli, non può valere tutto, c'è un limite a tutto. Basta", ha detto il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Stefano Patuanelli.

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