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A Bruxelles la polizia chiude la convention della destra, Meloni: “Increduli e sgomenti”.

La conferenza National Conservatism raccoglie esponenti della destra da tutta Europa, e si svolge a Bruxelles. Oggi il Comune ha revocato i permessi per problemi di ordine pubblico, e la polizia ha impedito l’ingresso alla sede dell’evento. Intervenuta Giorgia Meloni: “Ci lascia increduli e sgomenti”.
A cura di Luca Pons
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A Bruxelles, tra oggi e domani si tiene la conferenza ‘National Conservatism', o Natcon, organizzata dal think tank Edmund Burke Foundation, che vede tra i partecipanti numerosi esponenti della destra e dell'estrema destra europea: dal britannico Nigel Farage al francese Eric Zemmour, oltre al primo ministro ungherese Viktor Orban e all'ex premier polacco Mateusz Morawiecki. L'evento, però, è stato bloccato dalla polizia belga su iniziativa del Comune per motivi di ordine pubblico: la notizia che erano stati revocati i permessi è arrivata insieme alla richiesta di chiusura immediata, dopo poche ore dall'inizio dell'evento.

La polizia ha impedito fisicamente l'ingresso piazzandosi all'esterno dell'edificio, tanto che lo stesso Zemmour non ha potuto entrare. Domani è previsto l'intervento di Orban e di Morawiecki, oltre agli eurodeputati italiani Nicola Procaccini (FdI) e Marco Campomenosi (Lega), ma non è chiaro se l'evento potrà svolgersi.

L'intervento delle forze di polizia ha portato a reazioni dure dei presenti e degli organizzatori. Anche Giorgia Meloni è intervenuta direttamente, in quanto presidente del partito europeo dei Conservatori. La presidente del Consiglio ha scritto: "Quanto sta accadendo a Bruxelles ci lascia increduli e sgomenti. Il sindaco di uno dei comuni della capitale belga ha vietato un congresso al quale avrebbero dovuto partecipare capi di governo, parlamentari nazionali ed europei". Meloni avrebbe poi chiamato il primo ministro belga Alexander De Croo, che ha commentato sui social: "Ciò che è accaduto è inaccettabile. L'autonomia dei municipi è alla base della nostra democrazia ma non può superare la Costituzione, che garantisce la libertà di parola e di riunione".

Nell'ordinanza comunale che ha vietato l'evento si legge che la conferenza potrebbe "portare a reazioni violente e a un significativo disturbo dell'ordine pubblico, inclusi la sicurezza e la pace pubblica". Tra i motivi si cita la "natura provocatoria e discriminatoria" dell'evento, considerando che "tra i presenti ci sono persone considerate tradizionalisti, omofobi e irrispettosi dei diritti umani e delle minoranze", e che alcuni di loro sono anche "autori di opere controverse sull'Islam politico". Per di più, risulta che gli organizzatori non abbiano fatto richiesta al Comune, e la mancanza di preavviso avrebbe impedito di analizzare i rischi collegati all'evento e stabilire delle misure di sicurezza per l'incolumità dei partecipanti.

Tra gli organizzatori c'era anche il think tank italiano di destra Nazione futura, presieduto da Francesco Giubilei, che ha commentato: "Il Belgio è ancora una democrazia? Non solo è vietato entrare nel luogo dell'evento ma addirittura il sindaco ha fatto cancellare le prime due sedi della National conservatism conference mandando la polizia. Ora il luogo dell'evento è circondato dalla polizia che non fa più entrare nessuno, neppure Eric Zemmour. Neanche nelle dittature, è un attacco alla libertà di parola, al diritto e alla democrazia".

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