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Pernigotti, messa di Natale a Novi Ligure. Il vescovo: “Non arrendetevi a economia malata”

La denuncia del vescovo di Tortona, Vittorio Viola, che ha celebrato la messa di Natale nel cortile dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, dove da mesi i lavoratori sono in presidio contro la decisione della proprietà turca di chiudere: “Non dovete arrendervi di fronte a un’economia malata dove il denaro, anziché essere un mezzo, comanda”.
A cura di Ida Artiaco
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"Non dobbiamo arrenderci all'idea che il sistema sia più grande di noi e che non potremo fare nulla. Va ripensato tutto il nostro vivere insieme, scegliendo valori comuni con al centro la persona e la sua dignità. Non dovete arrendervi di fronte a un'economia malata dove il denaro, anziché essere un mezzo, comanda". Sono queste le parole pronunciate dal vescovo di Tortona, Vittorio Viola, durante la messa di Natale celebrata questa notte nel cortile della sede di Novi Ligure della Pernigotti davanti a oltre cinquecento dipendenti, che dallo scorso 6 novembre presidiano la storica fabbrica dolciaria che la proprietà turca vuole chiudere. "Vorrei che questo Natale – ha continuato il francescano durante l'omelia – potesse darci la speranza di poter costruire una società nuova. Non possiamo arrenderci. Dobbiamo starvi vicino da credenti e pregare per voi".

Poi, denuncia: "Ormai le relazioni economiche hanno perso di vista la dignità dell’uomo diventato un oggetto di consumo. Contano più il prodotto e il suo marchio invece di chi l'ha costruito con il proprio lavoro. Il nostro è un sistema economico che opprime e genera scarti, dove non c’è più la centralità dell'uomo". Presenti alla messa anche i sindaci della zona, tra cui proprio il primo cittadino di Novi Ligure, Rocchino Muliere, che ha ringraziato il vescovo di aver "fatto un dono straordinario alla nostra città e ai lavoratori che sono qui al freddo in assemblea per difendere il posto di lavoro e dare un futuro all'azienda". E' da mesi che continua il presidio dei lavoratori nello stabilimento dolciario, dopo che il gruppo Toksoz, che aveva rilevato la proprietà dalla fratelli Averna nel 2013, ha deciso di chiudere. Due sono le offerte arrivate per il suo acquisto: da un lato quella di Sperlari, interessata non solo al marchio, ma anche all'acquisto dello stabilimento piemontese, con il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e quella di un fondo indiano, ma è ancora tutto da vedere.

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