Per Berlusconi l’uscita dall’Euro non è una bestemmia
«Non credo che sia una bestemmia» l'eventualità che l'Italia esca dall'Euro e torni al vecchio conio nel caso «la moneta unica non abbia alle spalle una Bce che faccia la banca di garanzia ed emetta euro». Parole di Silvio Berlusconi. Già qualche settimana fa, l'ex aveva manifestato il suo scetticismo nei confronti dell'Euro, manifestando la «pazza idea: (la nostra zecca inizi a stampare l'euro)». Oggi, durante la presentazione di un libro, è tornato a ribadire in qualche modo tali concetti. Secondo il Cavaliere, la soluzione per uscire dalla crisi è che la Germania si convinca che la Banca Centrale europea deve fare da garante e deve emettere eurobond per poter pagare i titoli del debito pubblico quando i singoli Stati non sono in grado di farlo. Qualora ciò non accadesse, Berlusconi non esclude «l'uscita dall'Euro di Berlino», evidenziando inoltre «di aver parlato con alcuni esperti tedeschi che sarebbero favorevoli».
L'alternativa è il «ritorno alla propria moneta nazionale da parte degli Stati Nazionali». Ipotesi non del tutto gradita «ma ci sono dei vantaggi – sottolinea Berlusconi – perché da quando c'è l'euro non ci sono più le svalutazioni mentre avere una propria moneta consente con una svalutazione competitiva di aumentare le esportazioni e non ci sarebbero ripercussioni sul mercato interno». Ad ogni modo, l'ex premier fa appello al suo successore Monti, affinché «faccia valere la nostra solidità e forza economica e faccia pressing perché la Germania ammorbidisca la sua posizione». Ciò è importante al fine di avere «una moneta che sia in grado di competere con le altre monete globali». Tutto ciò, conclude Berlusconi, è possibile «in due o tre tappe».
