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Pensioni, si avvicina quota 100: cos’è e per chi sarà possibile l’anticipo pensionistico

L’ipotesi della cosiddetta quota 100 si avvicina: l’anticipo pensionistico potrebbe però essere introdotto con molti paletti e quindi per una platea ridotta rispetto alle iniziali promesse. Dovrebbero accedere alla quota coloro i quali hanno compiuto i 64 anni di età (con contributi versati per almeno 36 anni) e abbiano non più di due anni di contributi figurativi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Da una parte si avvicina quota 100, dall’altra si allontana quota 41. L’idea di anticipare la pensione per una parte di italiani inizia a prendere forma. Non una vera e propria riforma sostanziale della legge Fornero, ma qualche piccolo passo che per ora riguarderebbe solo una parte di contribuenti: la nuova quota 100 potrebbe riguardare circa 400mila persone, secondo quanto riporta il Messaggero. Per il momento, infatti, riguarderebbe solo chi ha compiuto almeno 64 anni e abbia non più di due anni di contributi figurativi. La conferma arriva oggi anche dal vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, che parte però dall’eliminazione di quelle che definisce pensioni d’oro. “Vogliamo riformare il sistema pensionistico nel più breve tempo possibile – afferma Di Maio intervistato da Avvenire. Con noi esistono solo i diritti. I privilegi scompaiono. Quindi basta pensioni d’oro e aumentiamo la pensione a chi non riesce ad arrivare a fine mese".

Secondo Di Maio la riforma Fornero ha portato solo “lacrime e sangue”: “Da allora i conti pubblici non sono migliorati, perché l’economia non si rilancia tagliando tutto, ma facendo investimenti. Sarà un lavoro lungo, perché dovremo combattere contro chi continuerà a ripeterci che non si può fare, ma siamo al governo e dimostreremo che non è così”.

Quota 100: a chi sarà rivolta

Oggi ci sarà un nuovo vertice sulla manovra autunnale e si parlerà anche del meccanismo per l’uscita anticipata dal lavoro. Secondo quanto riportato nelle ultime ore, il governo dovrebbe mettere a disposizione 4 miliardi per la quota 100 nella legge di bilancio. Si tratterebbe perciò di una platea limitata. Per applicare la quota senza paletti servirebbero cifre ben maggiori. L’ipotesi più probabile al momento è quella di un anticipo pensionistico per chi ha compiuto i 64 anni di età e con una soglia minima da stabilire di anni di contribuzione previdenziale. Inoltre, si potrebbero conteggiare al massimo due anni di contributi figurativi.

In sostanza, con questi criteri la pensione si raggiunge sommando l’età anagrafica del lavoratore con i contributi versati. Parlando di almeno 64 anni di età, ne servirebbero almeno 36 di contributi. Più sale l’età, più scendono gli anni di contributi. I paletti che si stanno ponendo oggi permettono quindi di ridurre il numero dei nuovi pensionati, con un investimento per il momento minore. Si allontana invece l’ipotesi della quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Oggi il limite è fissato a 42 anni e dieci mesi. Nel 2019 sarà innalzato a 43 anni di contributi.

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