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Palermo, uccide il marito con l’aiuto dei figli: “In casa regnavano terrore e violenza”

Parla l’avvocato difensore di Salvatrice Spataro, la 45enne di Palermo che ha ucciso a coltellate il marito, Pietro Ferrera, con l’aiuto dei due figli, Vittorio e Mario, di 20 e 21 anni: “Bisogna inserire quanto è successo in una cultura medievale dove le parole parità, divorzio, separazione non esistono”.
A cura di Ida Artiaco
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"I racconti che mi hanno fatto sono terribili. In quella casa regnavano terrore e violenza". Sono queste le parole di Maria Antonietta Falco, l'avvocato difensore di Salvatrice Spataro, la 45enne di Palermo che ieri, sabato 15 dicembre, ha ucciso a coltellate il marito, Pietro Ferrera, con l'aiuto dei due figli, Vittorio e Mario, rispettivamente di 20 e 21 anni. Come riporta il quotidiano La Sicilia, citando la legale, "bisogna inserire quanto è successo in una cultura medievale dove le parole parità, divorzio, separazione non esistono. Il pm Gianluca De Leo ha dimostrato una grande sensibilità nel corso degli interrogatori. Quanto è successo in quella casa in tutti questi anni è stato terribile. E' incredibile che tra quattro mura possano avvenire fatti di questa violenza".

La donna ha ucciso il marito mentre dormiva nel suo letto insieme ai figli, dopo un diverbio tra i due: l'uomo avrebbe tentato di avere un rapporto sessuale con la moglie che, esasperata da quella richiesta, lo avrebbe colpito con una lama da cucina. Quando la polizia è arrivata, ha trovato i tre ancora sporchi di sangue, mentre i due figli più piccoli della coppia erano a casa dei nonni. La vittima, Pietro Ferrera, ex militare di 43 anni, è stata colpita con almeno 20 fendenti. I killer si trovano ora in stato di fermo con l'accusa di omicidio. "La moglie ha cercato in tutti questi anni di resistere e proteggere i figli – ha concluso l'avvocato -. Per questo non ha mai denunciato. Ma la misura era davvero colma nelle ultime settimane, tanto che il figlio aveva incontrato una poliziotta al commissariato Brancaccio per presentare denuncia. Farò il possibile per ottenere la loro scarcerazione".

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