Pakistan: l’ufficiale degli Alpini Maurizio Giordano muore durante una spedizione dell’Esercito
Maurizio Giordano, caporal maggiore scelto dell'esercito italiano, ha perso la vita questa mattina nell'ambito di una spedizione alpinistica in Pakistan, durante l'ascensione del monte Gasherbrum. Alla notizia dell'incidente Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, ha espresso solidarietà alla famiglia del militare: "Ai familiari del Caporal Maggiore Scelto Maurizio Giordano va il sentimento di vicinanza di tutto il personale della Difesa e mio personale. Sono vicina all'Esercito, che sta vivendo questo tristissimo momento di lutto condiviso da tutte le Forze Armate".
Il generale Claudio Graziano, appresa la triste notizia del grave incidente ha espresso ai familiari del militare e al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, "profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza a nome delle Forze Armate e suo personale". Il caporal maggiore degli Alpini, membro di una spedizione alpinistica della Sezione Militare Alta Montagna del Centro Addestramento Alpino dell'Esercito, intorno alle 6 di stamattina, mentre stava scalando la cima del monte Gasherbrum IV sul versante pakistano della catena del Karakorum, è caduto da un seracco di ghiaccio. A nulla sono serviti gli immediati tentativi di soccorso da parte dei suoi colleghi. La spedizione era stata avviata il 10 giugno allo scopo di formare maggiormente i militati ad affrontare situazioni di alta montagna. Per il Caporal Maggiore Scelto Maurizio Giordano si trattava, si ricorda dallo Stato Maggiore della Difesa, della prima esperienza in Pakistan, dopo aver affrontato decine e decine di impegnative arrampicate in ambito europeo.
Il Gasherbrum è una catena montuosa localizzata nella regione Nord-Orientale del Baltoro nella catena del Karakoram, sull'Himalaya. Il massiccio include ben tre cime che superano gli 8.000 metri sul livello del mare. La spedizione militare italiana guidata da Valerio Stella tentava di ripetere, 60 anni dopo, la via della prima salita, aperta nel 1958 da Walter Bonatti e Carlo Mauri.
