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Padova, interrotto mentre fa sesso in auto: amante furioso aggredisce i carabinieri

Protagonista della storia un 35enne vicentino che è sceso dl’auto seminudo e ha iniziato a inveire contro i carabinieri, arrivando infine ad aggredirli con calci e spintoni. Per lui è scattato l’immediato arresto per resistenza a pubblico e il processo per direttissima durante il quale è stato condannato a sei mesi.
A cura di Antonio Palma
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Probabilmente pensavano che le loro effusioni amorose nell'auto in cui si erano appartati potessero passare inosservate anche grazie al buio della sera e alla zona poco frequentata. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto interrompendoli sul più bello, però, l'amante focoso è sceso dalla vettura seminudo, ha iniziato a inveire e infine si è scagliato contro di loro accusandoli di aver rovinato un bel momento. Protagonista della storia un 35enne di Noventa Vicentina che aveva pensato di dare sfogo alle sue pulsioni sessuali nel bel mezzo di un parcheggio del centro di Torreglia, in provincia di Padova. Come raccontano le cronache locali, l'episodio mercoledì sera, intorno alle 20.40 quando alcuni residenti della zona hanno chiamato i carabinieri raccontando di un'auto sospetta con le portiere stranamente aperte in una zona del parcheggio cittadino poco illuminata.

Quando i carabinieri di una volante del nucleo Radiomobile della Compagnia di Abano Terme sono giunti sul posto, in effetti hanno trovato l'auto ancora parcheggiata e all'interno una coppia in atteggiamento inequivocabilmente intimo. Alla richiesta di esibire i documenti, però, mentre la donna eseguiva senza problemi, l'uomo, già visibilmente contrariato per essere stato interrotto, ha iniziato a inveire contro i carabinieri arrivando infine ad aggredirli con calci e spintoni. Come conseguenza per lui è scattato l'immediato arresto per resistenza a pubblico ufficiale aggravato dall'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti dopo che in tasca gli è stata trovata anche una modica quantità di  hashish durante la perquisizione. Dopo una notte in camera di sicurezza, il trentacinquenne è stato processato per direttissima e condannato a una pena di sei mesi prima di essere rimesso in libertà.

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