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Orge in canonica, vescovo perdona e reintegra prete: partecipava ai festini

Don R.C, prete coinvolto nello scandalo delle “orge in canonica” organizzate da don Andrea Contin, ex sacerdote di Carbonara di Rovolon, in provincia di Padova, è stato “perdonato” dalla diocesi e verrà presto reintegrato nel servizio ministeriale.
A cura di Davide Falcioni
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Don R.C., parroco coinvolto nello scandalo delle "orge in canonica" organizzate da don Andrea Contin, ex sacerdote di Carbonara di Rovolon, in provincia di Padova, è stato "perdonato" dalla diocesi e verrà di conseguenza reintegrato nel servizio ministeriale. Ad annunciarlo ieri è stato monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova, in occasione del ritiro d'inizio Quaresima. La vicenda risale al 2016 e 2017, quando Contin venne accusato di aver organizzato dei festini con uomini e donne in canonica, nella parrocchia di San Lazzaro, a cui avrebbero partecipato anche altri sacerdoti. Tra questi anche R.C.

Il sacerdote, anche noto per essere stato il confessore di Belen Rodriguez, a seguito dello scandalo ha vissuto per più di un anno in una comunità religiosa, compiendo un percorso di "revisione" personale sulla sua vocazione. Dalla fine dell'estate è rientrato in Diocesi, ma prima di essere reintegrato gli è stato richiesto di prestare servizio di volontariato per un anno, celebrando funzioni religiose solo in privato e vivendo in maniera riservata, oltre che di partecipare ai seminari di spiritualità e di formazione del clero continuando il percorso di accompagnamento. Solo successivamente a don R.C. verrà nuovamente assegnata una parrocchia, insieme ad altri preti con i quali fare vita comune.

Dal canto suo il sacerdote si è detto fortemente pentito: "Chiedo perdono delle parole, dei gesti e di ciò che nella vita ho sbagliato, chiedo perdono se in certi frangenti della mia vita non sono stato vero e di aver ferito la Chiesa", ha detto. Monsignor Claudio Cipolla ha poi ricordato che il sacerdote "con la sua leggerezza ha suscitato disagio, smarrimento, sofferenza e interrogativi tra i fedeli e nelle nostre comunità", dicendo di averlo perdonato "come padre" e di aver previsto "un ulteriore percorso penitenziale". "Umanamente", ha concluso il vescovo, "restano incertezze, ma a tutti vorrei dire che la Misericordia del Signore supera tutte le nostre paure e considerazioni".

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