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Omicidio Yara, Bossetti si dichiara totalmente estraneo ai fatti

Il presunto assassino di Yara, Massimo Giuseppe Bossetti, si è dichiarato innocente durante l’interrogatorio di garanzia in carcere: “Quella sera ero in casa”.
A cura di Antonio Palma
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Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo arrestato con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio, si è dichiarato "totalmente estraneo ai fatti". Il carpentiere di 43 anni arrestato lunedì scorso ha rivendicato la sua innocenza durante l'interrogatorio di garanzia a cui è stato sottoposto questa mattina in carcere. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere per ben due volte davanti agli inquirenti e davanti al pm che indaga sul caso di Yara, Massimo Giuseppe Bossetti questa volta invece ha voluto parlare davanti al Gip dichiarandosi innocente. L'udienza di oggi serve al giudice per le indagini preliminari per convalidare il fermo dell'uomo oppure per rigettarlo scarcerandolo. L'udienza è stata tenuta nel carcere di Bergamo, dove è detenuto Bossetti, da parte del gip Ezia Maccora. Il Gip è stata vista uscire dal carcere insieme al pubblico ministero Letizia Ruggeri, smentendo in sostanza le voci di attriti tra i due magistrati proprio sul caso delle indagini sull'omicidio di Yara.

L'alibi di Bossetti

Massimo Giuseppe Bossetti fino ad ora aveva fatto sempre scena muta davanti alle forze dell'ordine e ai magistrati che avevano cercato di interrogarlo e farlo parlare. L'ultima occasione appena ieri in serata quando il 43enne si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm che gli chiedeva la sua versione dei fatti. Questa volta invece "ha risposto a tutte le domande del gip e del pm", come ha confermato il suo legale,  l'avvocato Silvia Gazzetti, presente all'interrogatorio di garanzia in carcere. Bossetti ha deciso di parlare per proclamare la sua "totale innocenza". Sempre secondo quanto racconta l'avvocato di Bossetti, il 43enne "non si spiega il perché il suo dna sia stato trovato sugli indumenti di Yara" anche perché "ha detto di non conoscere Yara Gambirasio né la famiglia" della 13enne".

Bossetti non sapeva di essere figlio di Guerinoni

Bossetti, stando al legale della difesa, ha anche riferito ai pm di un suo alibi per la sera in cui è stato fatto risalire l'omicidio della 13enne di Brembate di Sopra. L'avvocato ha spiegato che il suo assistito nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010, quando scomparve la tredicenne, si trovava a casa con i propri familiari. Bossetti inoltre non avrebbe mai saputo di essere figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999. Secondo l'avvocato lo avrebbe scoperto solo dopo l'esame del dna su Giovanni Bossetti, il marito della madre che lo ha riconosciuto come figlio ignorando la relazione extraconiugale della moglie. Bossetti avrebbe confermato al giudice di non aver mai conosciuto la famiglia Gambirasio, ma di aver incrociato "un’unica volta" il padre di Yara, Fulvio Gambirasio, "in un cantiere, dopo il delitto", e di averlo "riconosciuto dalle foto dei giornali". Il gip Ezia Maccora si è riservata di decidere in merito alla convalida del fermo.

La sorella gemella di Bossetti: "Lui è innocente"

Intanto parla la sorella gemella di Massimo Giuseppe Bossetti, Laura Letizia Bossetti, che difende a spada tratta il fratello. "Mio fratello è sangue del mio sangue, io lo conosco, lui è innocente" ha dichiarato infatti la donna intervistata da Matrix che questa sera alle 23.45 su Canale 5 manderà in onda l'intervista integrale. La donna, anche lei alle prese con la scoperta di non essere figlia di Giovani Bosssetti ma di Guerinoni, è sconvolta da quanto sta accadendo alla sua famiglia. "Non sapevo di avere un altro padre" ha spiegato  infatti Laura Letizia che fino all'ultimo aveva creduto di essere figlia naturale dell'uomo che l'ha riconosciuta, ma ha dovuto soccombere alle prove del dna chieste dalla procura sull'anziano uomo malato.

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