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Omicidio Matilda, assolto l’ex fidanzato della madre

La bimba di 23 mesi morì in una casa di Roasio (Vercelli) nel 2005 per gravi lesioni interne causate da un calcio. La madre era già stata assolta.
A cura di Biagio Chiariello
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Assolto per non aver commesso il fatto. Si è espresso così il gup di Vercelli, nei confronti di Antonio Cangialosi, accusato dell’omicidio di Matilda Borin, la bimba uccisa il 2 luglio del 2005 in una casa di Roasio (Vercelli) quando non aveva neppure compiuto 2 anni. L’uomo era il compagno della madre della piccola vittima al momento della morte della stessa Matilda. Una sentenza che l’imputato ha accolto con soddisfazione, insieme ai suoi legali: gli avvocati Sandro e Andrea Delmastro. “Crediamo che questo verdetto sia l’affermazione – dicono i legali – della serietà e dell’autonomia del giudice, che non si è fatto condizionare dalla tentazione di applicare una regola matematica, del se erano in due, se non è stato una è stato l’altro. A pesare, sicuramente, è stata l’ultima relazione peritale, comunque, anche se fossi andati a giudizio, siamo certi che avremmo ottenuto lo stesso risultato. Per il nostro cliente, oggi, è una giornata indimenticabile, dal punto di vista emotivo”. Dopo l'assoluzione della madre, Elena Romani, il non luogo a procedere per l'ex compagno della donna era stato revocato e la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio.

Chi ha ucciso la piccola Matilda?

Si chiude dunque un caso lungo 9 anni. Resta però da chiarire chi ha ucciso Matilda? La bambina fu colpita da un calcio che le danneggiò la milza e il fegato. I medici del 118 non potettero che constata il decesso della vittima. Al momento della tragedia in caso erano presenti la mamma e Cangialosi, oltre alla stessa bambina. La donna è stata indagata e  assolta fin all’ultimo grado di giudizio e ora anche l’ex compagno ha ottenuto il proscioglimento. Il sospetto è che non si arriverà mai a una soluzione del caso. Nel  la Procura di Vercelli potrebbe comunque impugnare la sentenza di assoluzione.

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