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Omicidio Iole Tassitani, l’assassino: “Per me no a permessi premi, non esco neanche morto”

A più di dieci anni dal sequestro e dall’omicidio di Iole Tassitani, uno dei più efferati delitti che il Nord-Est ricordi, Michele Fusaro con una lettera ha replicato alle indiscrezioni sulla presunta concessione di permessi premio già nei prossimi mesi.
A cura di S. P.
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A oltre dieci anni dal sequestro e dall'omicidio di Iole Tassitani, figlia quarantaduenne di un notaio di Castelfranco Veneto (Treviso) uccisa e fatta a pezzi nel 2007, l’uomo in carcere per il delitto rompe il silenzio. Si tratta di Michele Fusaro, ex falegname di Bassano del Grappa attualmente detenuto al Due Palazzi di Padova. Fusaro avrebbe scritto una lunga lettera a mano indirizzata a un ex compagno di carcere al San Pio X di Vicenza affinché la consegnasse al quotidiano Il Gazzettino soprattutto per replicare ad alcune indiscrezioni emerse negli ultimi mesi. Indiscrezioni secondo cui l’uomo potrebbe ottenere dei permessi premio già nei prossimi mesi, quindi in netto anticipo rispetto alla scadenza della condanna fissata dalla sentenza della Corte di Cassazione nel 2037. Ebbene, l’ex falegname ha voluto smentire tale possibilità. “Neanche da morto esco da qui”, è quanto avrebbe scritto nella sua lettera. “È terribile che questa ipocrita notizia laceri profondamente ancor di più il cuore degli anziani genitori e famigliari della vittima”, avrebbe aggiunto l’uomo.

A parlare della possibilità di restituire la libertà all’omicida di Iole era stata, nell’ultimo anniversario della morte della donna, anche la sorella minore della vittima: “Qualche anno ancora e usufruirà dei primi permessi. Ed è questo il nostro dolore più grande”, aveva detto parlando di Fusaro. “Il tempo non cancella l’ingiustizia”, aveva aggiunto. Iole Tassitani venne rapita il 12 dicembre del 2007 da Fusaro, che poi la uccise e la fece a pezzi. Un delitto atroce, che scosse Castelfranco, cittadina in cui la donna era nata e cresciuta. La ricostruzione di quello che era accaduto con l’arresto del responsabile avvenne dopo undici giorni di serrate ricerche. Ricerche che si conclusero nel peggiore dei modi, col ritrovamento del corpo senza vita della donna il 23 dicembre del 2007.

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