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“Nel pesce spada c’è il mercurio”, Ministero della Salute ritira prodotto surgelato

L’avviso è stato pubblicato sul sito del dicastero. Il richiamo riguarda tutto il territorio nazionale. Il filone di pesce spada in questione è a marchio Turla Pierino commercializzato in Italia da Ittica Di Franciacorta srl.
A cura di Biagio Chiariello
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 “Il prodotto non deve essere assolutamente consumato. Motivo del richiamo: presenza di mercurio oltre i limiti”. Questo il motivo che ha spinto il Ministero della Salute a ritirare un filone di pesce spada congelato a marchio Turla Pierino commercializzato in Italia da Ittica Di Franciacorta srl con sede dello stabilimento a Provaglio D’Iseo (BS) ma prodotto da Frime Sa con sede dello stabilimento a Marcabarna (Spagna).  Nello specifico il richiamo interessa il lotto 3249P20317 con scadenza minima del 23.11.2018.  Il ministero della Salute invita, chiunque abbia acquistato il pesce dei lotto specificato, a non consumarlo, ma di restituirlo al punto vendita. Il prodotto in questione è il trancio spada extra Sashimi “Xiphias Glaudius” congelato glassatura 5% pescato nell’Oceano Indiano Orientale.

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Pertanto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia i consumatori, quando si va in pescheria, di preferire pesci mediterranei di piccole dimensioni, come alici e sardine, ricchi di nutrienti e meno a rischio di estinzione. “Il buonsenso e le linee guida dei nutrizionisti suggerirebbero di non superare i 100 grammi alla settimana di pesce spada o tonno, mentre per le altre specie complessivamente si può consumare fino a 300-400 grammi di pesce alla settimana, alla luce dei grandi benefici per la salute che ne derivano. L’importante è variare molto le specie da portare in tavola, seguendo la stagionalità anche per il pesce e preferendo il mercato ittico locale”, si legge sul sito. Inoltre, per quanto riguarda questa partita di pesce, chiunque avesse acquistato questi prodotti è invitato a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale, ribadisce D’Agata.

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