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Natale, come lo hanno vissuto gli italiani tra ansia e regali

Raddoppia in un anno il numero degli italiani che vive con stress le feste natalizie, sentite sempre più spesso come un fardello economico troppo pesante in temi di crisi.
A cura di Redazione
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Le feste volgono al termine, con l'attesa dell'Epifania e degli ultimi regali e dolciumi da consumare sotto all'albero. Intanto, però, è possibile già tirare qualche somma e capire cosa hanno donato gli italiani e, soprattutto, quale sia il loro rapporto con il Natale. Ci ha pensato la Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, che ha realizzato con Voices from the Blogs, spin-off dell'Università di Milano, un'indagine sui consumi nel periodo natalizio. Sono state confermate le preferenze di altri anni per regali soprattutto di abbigliamento (30%), graditi e probabilmente sentiti come "utili", seguiti da viaggi (21%), libri (16%), high tech (11%), gioielli (7%), decorazioni (7%) e giocattoli (4%).

Natale è "un grosso costo"

Per un paese che da tempo non si sente più in acque sicure, il Natale è anche causa di stress: solo il 6% fa gli acquisti senza badare a spese, mentre il 30% degli intervistati fare i regali è stressante. Un parere, questo, che appena un anno fa era stato espresso da appena il 15% dei partecipanti. Del resto, osserva ancora il 22% del campione preso in esame, "si rischia lo spreco", mentre per il 20% l'acquisto di regali rappresenta un "grosso costo economico". In linea con questo sentimento la crescita del numero di coloro che puntano a contenere i costi (dal 6,8% all'11,8%). Eppure, solo il 14% fa regali fai da te, contro il 35% dello scorso anno.

Il business dei giochi in Italia

Il fascino del Natale viene costruito da piccoli, quando alla festa si associano anche tanti giochi in dono. Ebbene, le imprese attive nel settore dei giocattoli in Italia sono 7.000, impiegano 18.000 persone e generano un fatturato di 2,8 miliardi di euro. Il giro d'affari maggiore lo vanta Milano, con 1,2 miliardi di euro (42% del valore nazionale). Napoli è prima per numero di imprese: 872, ossia il 12,5% del totale italiano. Seguono Roma con 558 imprese (8%), Milano con 406 (5,8%) e Torino con 232 (3,3%). La città meneghina torna prima per numero di addetti nel settore: quasi 4.500, seguita da Napoli con circa 1.500 addetti e Roma con oltre mille. La bilancia commerciale dei balocchi ci vede però in passivo, dato nel primo semestre l'Italia ha importato giochi per 428 milioni di euro ed esportato per 194 milioni.

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