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Whirlpool chiude a Napoli, la rabbia degli operai

Whirlpool Napoli, licenziamenti di massa dal 1 luglio. Il blocco degli operai sull’autostrada

Blocco stradale degli operai della Whirpool di Napoli, che hanno interrotto la circolazione all’altezza del bivio autostradale A1/A3 e San Giovanni a Teduccia. Alle 14 nuovo tavolo di vertenza al Ministero per lo Sviluppo Economico a Roma. Sindacati chiedono la riapertura della fabbrica di Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Fumata nera al vertice al Mise a Roma sulla vertenza dell'ex stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli. L'azienda conferma i licenziamenti collettivi degli operai dal 1 luglio. In mattinata gli operai della Whirlpool avevano bloccato l'autostrada a Napoli, per protestare contro una situazione che ormai da quasi due anni continua a non sbloccarsi. Il traffico è andato immediatamente in tilt all'altezza di via Argine, tra il Bivio A3/A1 Milano-Napoli e San Giovanni a Teduccio. Il blocco è partito attorno alle 10.30 circa, e in pochissimo tempo si sono formati oltre due chilometri di coda. Gli operai sono partiti dalla fabbrica di via Argine, a ridosso proprio dell'autostrada, e hanno bloccato il traffico, manifestando contro il licenziamento.

Una vicenda che dura dal 1° novembre 2020, ma uno stato di agitazione che dura da prima della pandemia: la multinazionale Whirlpool aveva annunciato infatti di chiudere lo stabilimento di Napoli, dove lavorano centinaia di operai napoletani. Quest'oggi gli stessi operai, attraversata via Argine, sono arrivati allo svincolo dell'autostrada bloccando la circolazione delle automobili.

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Whirlpool, oggi vertice al Mise

Nel pomeriggio, al Ministero dello Sviluppo Economico si terrà l'ennesimo tavolo sulla vertenza, dopo che appena la scorsa settimana ancora una volta gli operai avevano manifestato, stavolta a Roma, chiedendo al Governo di intervenire: proprio in quell'occasione è stato fissato l'incontro di oggi, previsto per le 14 all'interno del Mise. La Whirlpool ha fatto sapere più volte di non avere intenzione di riaprire lo stabilimento napoletano di via Argine, provocando la rabbia degli oltre 350 operai napoletani e dei sindacati dei lavoratori, che continuano a richiedere al governo di intervenire per evitare la chiusura definitiva della fabbrica partenopea.

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L'azienda conferma i licenziamenti dal 1 luglio

Il vertice a Roma si è chiuso però con una fumata nera. L'azienda americana, a quanto si apprende da fonti sindacali, ha confermato i licenziamenti collettivi a partire dal 1 luglio 2021 per i lavoratori di Napoli. Anche se ci sono ancora 75 giorni per trovare un eventuale accordo tra le parti. “Per i sindacati – commenta Rosario Rappa, segretario generale FIOM Napoli a margine dell'incontro di oggi al Mise su Whirlpool – non ci può essere negoziato con una procedura attivata. Il viceministro ha chiesto all'azienda di rivedere la sua posizione. Se dovesse partire la procedura di licenziamento apriremo uno scontro a tutto campo”.

(aggiornato alle 19,30)

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