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Chi è Pisani, il nuovo Capo della Polizia: quando all’arresto di Zagaria partì il coro “Vittorio, Vittorio”

Vittorio Pisani è il nuovo Capo della Polizia: con la Mobile di Napoli aveva arrestato i principali capi di camorra, poi le accuse (infondate) dal boss pentito.
A cura di Nico Falco
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Pisani il giorno dell'arresto di Zagaria
Pisani il giorno dell'arresto di Zagaria

Caserta, piazza della Prefettura, 7 dicembre 2011. Davanti alla Questura di Caserta c'è la folla di poliziotti e giornalisti. È stato appena arrestato, dopo 16 anni di latitanza, il superboss Michele Zagaria. E sotto quegli uffici sembra una festa: applausi, qualcuno stappa anche una bottiglia di spumante. E, all'improvviso, parte un coro: "Vittorio, Vittorio": è un attestato di stima e solidarietà a Pisani, all'epoca Capo della Mobile di Napoli. E da oggi il nuovo Capo della Polizia: la nomina è arrivata dal Consiglio dei Ministri, prenderà il posto di Lamberto Giannini.

Tra i corridoi di via Medina se lo ricordano ancora bene, "‘o dottore". Dalla serie di successi operativi (portano la sua firma gli arresti di Iovine e Zagaria, e ancora prima quelli di Vincenzo Licciardi ed Edoardo Contini, tutti latitanti) alle accuse di favoreggiamento che gli rivolse il boss pentito Lo Russo, crollate durante il processo. Nato a Catanzaro nel 1967, Pisani è stato nominato prefetto nello scorso febbraio e collocato fuori ruolo alla presidenza del Consiglio. Nel 2021 viene designato vice direttore dell'Aisi, l'Agenzia informazioni e sicurezza interna. Dal 1990 al 1999 è responsabile di diverse sezioni della Squadra Mobile di Napoli, nel 1998 viene promosso a vice questore per l'operazione che ha portato alla cattura dei capi latitanti dell'Alleanza di Secondigliano. Dal 1999 al 2004 è funzionario coordinatore al Servizio Centrale Operativo della Polizia. Nel 2004 torna alla Squadra Mobile di Napoli, come dirigente.

La cattura dei latitanti della camorra napoletana e casalese

Sotto la guida di Pisani (e il coordinamento della Dda) gli uomini della Mobile di quegli anni inanellano una serie di successi. Nel 2007 viene arrestato, a Casavatore, Eduardo Contini, uno dei boss principali dell'Alleanza di Secondigliano. Tre anni dopo, il 17 novembre 2010, dopo 14 anni di latitanza viene arrestato Antonio Iovine, ‘o Ninno, ai vertici del cartello dei Casalesi: i poliziotti lo trovano a Casal di Principe, nel Casertano. E poco più di un anno dopo, il 7 dicembre 2011, è la volta di Michele Zagaria, Capastorta, preso nel suo bunker di Casapesenna dopo 16 anni di ricerche.

L'arresto di Michele Zagaria (a destra, Vittorio Pisani)
L'arresto di Michele Zagaria (a destra, Vittorio Pisani)

Le accuse del boss pentito e l'assoluzione

Sebbene Michele Zagaria sia stato arrestato dalla Squadra Mobile di Napoli, viene portato in Questura a Caserta. Esigenze probabilmente organizzative, anche se c'è un aspetto di cui si deve tenere conto: Vittorio Pisani in quei giorni è sottoposto all'obbligo di dimora in provincia di Napoli. Conseguenza delle accuse dell'ex boss pentito Salvatore Lo Russo, che lo aveva accusato di avere favorito imprenditori impegnati in riciclaggio di soldi della camorra in attività nel centro di Napoli.

Pochi giorni dopo l'arresto di Zagaria arriva il rinvio a giudizio: rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d'ufficio e falso nell'inchiesta Megaride. Accuse che però in tribunale non reggono e Pisani viene assolto in tutti i gradi di giudizio con formula piena e Lo Russo, che aveva dichiarato alla Dda di avere fatto dei regali al Capo della Mobile per avere un occhio di riguardo, nel 2017 viene condannato a 3 anni per calunnia.

I processi si chiudono nel 2015 e "si sblocca" la promozione a ruolo di dirigente superiore, che era stata disposta dopo l'arresto di Zagaria e congelata per 5 anni: la nomina arriva nel 2016, "a decorrenza dal 2011", ovvero dall'anno in cui era iniziata la vicenda giudiziaria. Successivamente Pisani viene nominato alla guida del Servizio Immigrazione della Polizia di Stato e, con la nomina a Prefetto, resta a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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