Vende superalcolici a ragazzine di 12 anni, ora rischia di perdere la licenza del bar

Ha servito superalcolici a ragazzine di appena dodici anni, ed ora rischia di perdere la licenza del bar. Provvidenziale l'intervento dei carabinieri, giunti nel locale dopo una segnalazione: si trattava di tre "cicchetti", a base di superalcolici che per legge i bar non possono somministrare ai minori. Nei guai sia il barista che ha materialmente servito le tre ragazzine sia il proprietario del bar, entrambi denunciati. Il tutto è accaduto a Giugliano in Campania, nell'hinterland napoletano. Le giovanissime sono state riaffidate ai genitori: per legge, non rischiano nulla.
In Italia la vendita di alcolici ai minori è un reato, seppur "differenziati" in due fasce: i minori tra i 16 e i 18 anni e quelli al di sotto dei sedici. Lo prevede il Codice Penale (articolo 689), che vieta in ogni caso la vendita di alcolici a chi ha meno di diciotto anni, ma con una distinzione: se il minore ha un'età tra i 16 ed i 18 anni, chi serve loro alcolici viene multato con una sanzione che può andare dai 250 ai mille euro. Ben diverso invece se il minore è sotto i 16 anni: si rischia l'arresto fino ad un anno. Nessun rischio, in alcun caso, per i minorenni. Nel caso specifico, trattandosi di ben tre ragazzine di dodici anni, si rischia anche l'aggravante della reiterazione del reato, che in tal caso prevede una multa ben più alta (tra i mille ed i 25mila euro), più la sospensione dell’attività commerciale per tre mesi. In ogni caso, inoltre, ne risponde sempre il titolare della licenza e non solo il dipendente che materialmente abbia servito il minore. La legge italiana, tuttavia, è anche meno severa di quella in vigore in altri paesi europei: in Scandinavia (Finandia, Norvegia, Islanda) ad esempio, per bere superalcolici bisogna avere almeno vent'anni.