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Covid 19

Vaccino Covid, Campania al ministero: “Valutare unica dose a chi ha già avuto virus e mostra effetti collaterali”

La Regione Campania scrive a ministero della Salute, Aifa e Iss: “Arrivate diverse segnalazione di individui che avendo già avuto il Covid-19 a seguito della somministrazione della prima dose hanno mostrato flu-like syndrome”. La richiesta: avviare uno studio nazionale e valutare se di limitare ad una sola dose coloro i quali, sottoposti ad una prima dose di vaccino, mostrino tali  reazione avversa ai farmaci. Il giorno dopo l’Aifa ammette: “In caso di infezione da Covid dopo la I dose di vaccino, non è indicato somministrare la seconda dose”
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La lettera, datata 18 gennaio, è firmata dai componenti dell'Unità di Crisi della Regione Campania che sovrintendono monitoraggio, atti e decisioni in tema di Covid-19 e indirizzata ai vertici di ministero della Salute, Istituto superiore di Sanità, Agenzia servizi sanitari, Agenzia italiana farmaco. L'oggetto è la «vaccinazione con attuali vaccini mRNA a soggetti con storia di Covid-19».

In sintesi, la Regione Campania vuole capire e valutare se è possibile un diverso approccio col vaccino rispetto a tutti coloro che , pur avendo contratto il virus, sono stati vaccinati e al tempo stesso però hanno manifestato effetti collaterali.

La Regione Campania sta infatti raccogliendo «diverse segnalazione di individui che avendo già avuto il Covid-19 a seguito della somministrazione della prima dose hanno mostrato flu-like syndrome (Fls)». Di che parliamo?  Di una sindrome simil influenzale con sintomi che appunto includono tra gli altri febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari o muscolari, affaticamento, nausea, vomito e diarrea. La sindrome simil-influenzale può tuttavia essere causata da infezioni virali o altre malattie non causate dal virus dell'influenza.

Nei casi osservati in Campania su soggetti che già avevano avuto il Covid-19 e sono stati sottoposti a vaccino, scrive la nota della Regione che Fanpage.it ha potuto visionare, questi sintomi sono:

segni piuttosto significativi, con momentanea infermità per 48 ore, caratterizzata da febbre elevata e dolori osteoarticolari di grado severo, ivi compresa piccola articolazione nonché flebiti omolateralmente al sito di inoculo.

Dunque che fare? La proposta dei dirigenti dell'Unità di Crisi che firmano la nota è triplice:anzitutto verificare sul territorio nazionale la percentuale di persone che hanno accusato nelle stesse condizioni di partenza, reazioni avverse "significative". Poi valutare di avviare uno studio nazionale in tal senso e infine, valutare «la necessità di limitare ad una sola dose coloro i quali, sottoposti ad una prima dose di vaccino, mostrino tali  reazione avversa ai farmaci (Adr).

La reazione dell'Aifa il giorno dopo

Il giorno venerdì 22 gennaio l'Aifa, ha dichiarato che «In caso di infezione da Covid dopo la I dose di vaccino, non è indicato somministrare la seconda dose».

Nel caso di contagio infatti l'infezione rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino, perciò non è indicato fare la seconda dose. Tuttavia, la vaccinazione parziale e la successiva infezione "non precludono eventuale richiamo della vaccinazione nel futuro, se i dati sulla durata della protezione immunitaria indicheranno la necessità.

(articolo aggiornato il 22 gennaio 2021 ore 16.30)

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