“Un Posto al Sole in Parlamento? Fiero di avercelo portato: è in ballo il futuro di centinaia di lavoratori”

Da qualche giorno negli ambienti Rai, in particolare nel Cptv Na, il centro di produzione di viale Marconi e negli ambienti delle produzioni fiction, si fa un gran parlare del possibile cambio d'orario per Un Posto al Sole, una specie di ‘pietra angolare' delle soap opera nostrane, la più longeva in assoluto della televisione italiana (25 anni giusti). Spostare l'orario significa trasmetterla alle 18.30 anziché alle 20.45. E al suo posto? Un bel programma di informazione di fascia preserale. Apriti cielo. Proteste, polemiche, dibattiti. La questione non è di poco conto: la pluridecennale telenovela ambientata a Napoli e trasmessa dai Rai 3, tanto per dare qualche numero, ieri sul fronte Auditel ha segnato il 7,4 di share. Ben sopra i programmi di Lilli Gruber, Barbara Palombelli, ben sopra Tg2 Post.
La storia sarebbe recintata nell'ambito delle discussioni sui Rai e affini, se non fosse che ieri 25 ottobre, un parlamentare del Movimento Cinque Stelle, il napoletano Luigi Iovino, ha pensato bene di interrogare il presidente del Consiglio Mario Draghi sull'argomento. Scatenando ovviamente anche una serie di ironie, soprattutto sui social.
Iovino però non solo non s'è offeso, anzi rilancia. E spiega a Fanpage.it il perché dell'interrogazione.
Vabbè che una interrogazione parlamentare non si nega a nessuno, Iovino. Ma perché chiede a Draghi di Upas?
Ho chiesto al presidente non di occuparsi della soap opera, ma di una vertenza di lavoro.
Cioè?
La mia interrogazione nasce da un comunicato sindacale delle maestranze del Centro di produzione Rai di Napoli, che temono forti ricadute occupazionali qualora la fiction fosse relegata in un orario poco consono al pubblico che oggi la segue. Nel deserto produttivo che vive il Mezzogiorno non si possono mettere a rischio posti di lavoro di lavoro. Proprio per questo ho accolto l’allarme dei sindacati, come deputato ho il dovere di farmene carico.
Ovviamente la domanda classica è: ma con tutti i problemi che ha l'Italia un deputato deve occuparsi di Palazzo Palladini & co. ?
Un Posto al Sole è una delle produzioni di maggiore successo, oltre che la più longeva, della nostra tv di Stato. La sua esistenza, garantita da oltre 25 anni, ha consentito di sostenere gli studi Rai di Napoli, che hanno grande storia e altrettanto prestigio, e che hanno attraversato gravi momenti di crisi. Un possibile e drastico calo di ascolti della fiction rischierebbe di mettere a repentaglio posti di lavoro sia tra gli addetti alla produzione che tra i tantissimi attori che, grazie alla vetrina di Un Posto al Sole, hanno seguito questa strada, e li ha portati al successo. Ma c’è di più, molti talenti ancora potrebbero venir fuori. Senza dimenticare il riverbero positivo che questa produzione ha avuto in tutti questi anni nel rilanciare l’immagine di Napoli. E a giovarne ne sono stati certamente il turismo e le tante attività ricettive del nostro capoluogo.
Lei parla del centro di produzione Rai di Napoli, ma perché le sue sorti sarebbero a rischio con un cambio di orario? Quanta gente impiega questa struttura?
L’eventuale cambio di orario taglia fuori gran parte del target di spettatori che oggi guardano la serie, se calano gli ascolti, cala la raccolta pubblicitaria e si corre il rischio di rendere “il prodotto” non più sostenibile economicamente. Il centro di produzione impiega circa 400 persone di cui la metà impegnata nella produzione di un Posto al Sole. E poi è diventato un appuntamento consolidato per tantissimi spettatori e famiglie che garantiscono il successo di una produzione che, In tutti questi anni, ha visto alternarsi oltre duemila attori, 120 registi, centinaia di migliaia di comparse, senza dimenticare gli autori, gli operatori, tecnici e professionisti ad ogni livello che hanno collaborato per la riuscita della soap. Al cospetto di questi numeri, sono fiero di aver sposato questa battaglia, raccogliendo il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dai sindacati, con i quali continuerò a portare avanti questa causa.
Ci sono altri elementi di preoccupazione?
Il Centro di produzione porta ancora le cicatrici per la chiusura della fiction ‘La squadra' e oggi vive un momento non facile per mancanza di nuove produzioni. La sede Rai di Napoli ha dimostrato, con le tante produzioni di successo che ha realizzato, di essere una delle più prestigiose che la nostra tv di Stato può vantare. Per questo sarò sempre in prima fila perché sia valorizzata, assieme ai tantissimi operatori che ci lavorano con competenza e grande professionalità.
Senta, l'attore Luca Bizzarri l'ha presa in giro per l'interrogazione con un tweet che è diventato virale.
Stimo Luca Bizzarri, sono cresciuto come tanti giovani guardando ‘Camera Cafè'. Il suo tweet mi ha fatto molto sorridere e sono sicuro che se leggesse la mia interrogazione ne capirebbe la ratio. Sono certo che, da bravo e talentuoso artista qual è, abbia anche lui a cuore le sorti dei tanti attori e degli operatori che lavorano a Un Posto al Sole che, come tutti i lavoratori del mondo della tv e dello spettacolo, hanno pagato e ancora pagano a caro prezzo la crisi di uno dei settori più colpiti dall’emergenza Covid. Soprattutto per i giovani.