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Un giovanissimo Maurizio Costanzo intervista Totò: la foto rara che li ritrae insieme

Una foto datata 3 agosto 1959, scattata a Roma, ritrae insieme un giovanissimo Maurizio Costanzo insieme al Principe della Risata, Totò.
A cura di Valerio Papadia
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Un giovanissimo Maurizio Costanzo e Totò (Foto: Giuseppe Palmas)
Un giovanissimo Maurizio Costanzo e Totò (Foto: Giuseppe Palmas)

Maurizio Costanzo è sicuramente uno dei più noti giornalisti, conduttori e autori televisivi italiani. Patron per anni di uno dei programmi più seguiti del piccolo schermo, il Maurizio Costanzo Show, l'83enne giornalista romano ha iniziato la sua carriera molto giovane, negli anni Cinquanta. Proprio agli inizi della sua carriera risale una fotografia storica, in bianco e nero, che lo ritrae insieme al Principe della Risata, Antonio De Curtis in arte Totò, in una delle case romane, ai Parioli, dell'attore napoletano: scattata il 3 agosto del 1959 dal fotografo e fotoreporter Giuseppe Palmas. Lo scatto, insieme a un altro realizzato nella stessa occasione, è conservato da Maurizio Costanzo, come dichiarato dal diretto interessato, a casa e in ufficio.

È stato infatti proprio il giornalista romano, qualche tempo fa, a raccontare su Tv Sorrisi e Canzoni i suoi incontri con il Principe della Risata. Costanzo racconta di essere entrato nelle simpatie di Totò, che spesso aveva cominciato ad invitarlo nella sua casa ai Parioli, come nell'occasione in cui è stata scattata la foto, come detto il 3 agosto del '59. Pochi giorni dopo, infatti, il 13 agosto, il giornalista scriverà, in seguito a quella chiacchierata, proprio su Tv Sorrisi e Canzoni, un articolo sul Principe della Risata, nel quale raccontava dei miglioramenti dopo l'operazione subita agli occhi.

Totò a Costanzo: "Mi chiamavano ‘o spione"

Nel corso di quegli incontri, come scrive ancora Maurizio Costanzo, Totò gli raccontava anche dei suoi inizi e della sua vita a Napoli, al Rione Sanità, nel cuore della città. Costanzo racconta che Totò gli rivelò che nel quartiere erano soliti chiamarlo ‘o spione dal momento che spiava dalle finestre delle case quello che gli abitanti facevano all'interno del proprio focolare domestico.

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