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Uccise il padre con la freccia di una balestra, arrestato di nuovo: ha una pistola in casa

I carabinieri di Gragnano hanno arrestato un 31enne di Castellammare di Stabia (Napoli), trovato in possesso di una pistola giocattolo modificata per sparare dei proiettili veri e del materiale per costruire i colpi artigianalmente. Il ragazzo nel 2013 fu arrestato perché, in seguito a una lite nata per motivi economici, uccise il padre a colpi di balestra.
A cura di Nico Falco
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In origine era una pistola a gas, poco più di un giocattolo, da utilizzare per il softair. Ma, una volta modificata, era in grado di sparare proiettili veri. Che costruiva lui stesso. L'arma era in casa di un 31enne di Castellammare di Stabia (Napoli), già noto alle forze dell'ordine e affidato ai servizi sociali, che anni fa uccise il padre a colpi di balestra durante un litigio. I carabinieri della stazione di Gragnano hanno trovato la pistola durante una perquisizione all'interno della sua abitazione, rinvenuto anche il materiale per fabbricare i colpi artigianalmente.

I militari hanno accertato che la pistola in questione era una riproduzione di una 357 Magnum, in metallo, liberamente acquistabile; online è possibile comprarla a poco più di 150 euro ed è sostanzialmente inoffensiva: la canna non è ostruita, ma può espellere soltanto dei pallini con funzionamento a gas compresso. Il revolver era però stato modificato e le parti essenziali erano state sostituite. In questo modo nel tamburo potevano essere alloggiati dei proiettili veri, costruiti ad hoc: in casa i carabinieri hanno trovato anche 9 cartucce e il materiale sufficiente a produrne altre, tra 20 grammi di polvere nera, 90 grammi di pallini in acciaio, 164 inneschi e attrezzi vari per la pulizia e la modifica delle armi.

Il giovane, Nicola D'Auria, è stato trasportato nel carcere di Poggioreale. Il ragazzo nel 2013, quando aveva 25 anni, fu arrestato per l'omicidio del padre: secondo la ricostruzione, e sulla scorta di quanto da lui stesso raccontato all'epoca, era avvenuto durante un litigio in casa, nato in seguito alle continue richieste di denaro. Il genitore, muratore precario di 48 anni, si era rifiutato e lui aveva afferrato la balestra e aveva scoccato due dardi, colpendolo al torace. Era uscito dal carcere pochi mesi fa, nel novembre 2020.

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