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Uccisa dal compagno a Portici, dedicato a Maria Nicolai impianto per il cibo per i bimbi in Africa

L’impianto in Uganda di NutriAfrica sarà dedicata alla memoria di Maria Adalgisa Nicolai, la ricercatrice della facoltà di Agraria dell’università Federico II di Napoli uccisa dal compagno, Giovanni Fabbrocino. L’annuncio, su Facebook, da Vincenzo Armini, presidente dell’associazione di volontariato e dottorando di ricerca in Scienze Agrarie e Agroalimentari.
A cura di Nico Falco
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Maria Adalgisa Nicolai insieme agli studenti di Agraria
Maria Adalgisa Nicolai insieme agli studenti di Agraria

L'impianto dell'associazione NutriAfrica in Uganda sarà dedicato alla memoria di Maria Adalgisa Nicolai, la ricercatrice della facoltà di Agraria dell'Università Federico II uccisa dal compagno che poi si è suicidato. L'annuncio su Facebook di Vincenzo Armini, presidente dell'associazione di volontariato NutriAfrica, dottorando di ricerca in Scienze Agrarie e Agroalimentari che ha lavorato a lungo al fianco della professoressa Nicolai.

"Ti ricordiamo così – scrive Armini su Facebook – meticolosa, precisa, generosa, un po' burbera e schiva, ma dannatamente umana. Sempre a disposizione di tesisti e dottorandi, me compreso. In Uganda, l'Associazione NutriAfrica dedicherà l'impianto alla professoressa Maria Adalgisa Nicolai. Perché è giusto così. Perché è il minimo che si possa fare. Perché la memoria deve scuotere le coscienze e invogliare le istituzioni a intervenire per tutelare le donne. Perché tragedie come queste possano mai più verificarsi. Ciao, prof. Ciao, amica mia. Ciao, amica nostra!".

La donna è stata uccisa lo scorso 27 luglio. Le forze dell'ordine sono intervenute nell'appartamento di via Libertà, a Portici (Napoli) dopo il suicidio del compagno, Giovanni Fabbrocino, che si è lanciato dal terzo piano ed è morto sul colpo. All'interno dell'abitazione c'era il corpo senza vita di Maria Adalgisa Nicolai, con l'addome squarciato: l'uomo, prima di buttarsi, l'avrebbe tramortita con un martello e poi l'ha uccisa a coltellate e le ha strappato il cuore e gli organi interni.

Si sarebbe trattato del tragico epilogo di un litigio, forse scatenato dall'intenzione della ricercatrice di tornare per un periodo nel suo paese natale per le vacanze. I funerali della ricercatrice si sono tenuti ieri mattina nella chiesa di San Vincenzo, a San Severino Lucano, in provincia di Potenza.

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