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Anziché piangere Tullio Pironti la politica prenda un impegno: salvare piazza Dante e Port’Alba dal degrado

Onorare un personaggio che ha dato lustro alla sua città come Tullio Pironti non significa necessariamente intitolargli un giardinetto o un vicoletto. Ma anche e soprattutto portare avanti le sue idee. Pironti ha vissuto la sua vita in piazza Dante. E non possiamo rassegnarci a sapere che quella zona, insieme a Port’Alba viva un degrado e ospiti piccole librerie sempre più in affanno economico a causa degli alti fitti e delle scarse tutele.
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Muore un personaggio famoso nel mondo della cultura napoletana e non c'è il tempo di realizzare che arrivano commossi aneddoti e sofferte espressioni di cordoglio. Aggiungiamo a tutto ciò che siamo anche in piena campagna elettorale e il gioco è fatto. Per onorare degnamente la memoria di Tullio Pironti, editore e libraio, scomparso a 84 anni, il mondo della politica partenopeo dovrebbe prendere un solo impegno, serio (che parolona…): impedire ad ogni costo che Port'Alba e piazza Dante diventino delle sprizzerie o delle friggitorie a cielo aperto, come gran parte di quell'area al centro di Napoli.

Pironti ha vissuto l'intera sua vita in piazza Dante e la sua libreria, così come gli uffici della sua piccola e gloriosa casa editrice sono ancora affacciati su una delle piazze più centrali e purtroppo più a rischio speculazione della città. I locali commerciali della zona fanno gola ai baretti, alle friggitorie di pizzette e cuoppi di pesce, ai venditori seriali di cocktail annacquati, di ciotole poke, di pizzette a portafogli, di sfogliatelle. Insomma, qualsiasi cosa sia cibo trova mercato e lo sottrae alle pur poche librerie di Napoli che ormai si mantengono in equilibrio con enorme difficoltà, se sono indipendenti e non legate ai grandi marchi della distribuzione e dell'editoria nazionale.

Onorare un personaggio che ha dato lustro alla sua città non significa necessariamente intitolargli la piazzetta, il giardinetto, il vicoletto. Ma anche e soprattutto portare avanti una idea. Pironti era piazza Dante. E piazza Dante non può rassegnarsi, così come non lo può fare Port'Alba che cade letteralmente a pezzi, al degrado che ormai ha avvolto gran parte del centro città.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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