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“Truffe sul reddito di cittadinanza, ecco come recuperiamo i soldi anche dai nullatenenti”

Nel Casertano, nella prima tranche di controlli sul reddito di cittadinanza, i carabinieri hanno denunciato 500 persone. A Fanpage.it il tenente colonnello Donato D’Amato spiega come funziona il recupero delle somme indebitamente percepite e le misure adottate anche nei confronti di chi risulta nullatenente e non ha quindi patrimoni aggredibili.
A cura di Nico Falco
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Nell'agro aversano e nell'agro marcianisano, prime zone del Casertano interessate dai controlli sul reddito di cittadinanza svolti tra maggio e ottobre 2021, sono state verificate le posizioni di 1.459 nuclei familiari e di 2.992 soggetti e sono state riscontrate 424 irregolarità; complessivamente in quelle aree sono stati erogati, indebitamente, un milione e 855mila euro. La domanda che ritorna è: come si fa a rientrare in possesso del denaro intascato da un soggetto che risulta nullatenente e che, quindi, non ha beni da aggredire coi sequestri? Lo spiega a Fanpage.it il tenente colonnello Donato D'Amato, comandante del Gruppo Carabinieri di Aversa, a margine della conferenza stampa di presentazione delle operazioni.

Comandante, come funzionano le procedure di recupero?

Noi, in accordo con l'autorità giudiziaria, procediamo coi sequestri preventivi di beni mobili e immobili fino al valore del denaro illecitamente percepito. Il sequestro preventivo viene eseguito per evitare che durante l'iter i beni vengano alienati. Lo abbiamo già fatto in numerosi casi, per assicurare la confisca che arriverà successivamente e che consentirà materialmente il recupero delle somme.

Cosa succede nel caso di nullatenenti?

Si tratta sempre di finti nullatenenti. Il sequestro preventivo riguarda anche quei beni non intestati alla persona ma che dimostriamo essere nelle sue disponibilità. Il meccanismo di recupero parte subito dopo l'accertamento della responsabilità penale. Per le posizioni scoperte a maggio i sequestri preventivi sono già partiti, nell'agro aversano abbiamo sequestrato complessivamente oltre 300mila euro; i controlli sul reddito di cittadinanza, mirati, proseguiranno nelle prossime settimane anche nelle altre zone.

Quale è la situazione emersa?

Dei circa 500 denunciati, 94 avevano precedenti penali, 8 di questi con condanne passate in giudicato per 41 bis. Le domande sono arrivate da persone che hanno omesso di indicare di essere state condannate per questo tipo di reati oppure da mogli per i mariti detenuti. L'autocertificazione, se da un lato consente all'amministrazione di venire immediatamente incontro a persone che legittimamente chiedono il reddito, dall'altro consente anche a chi è in malafede di usufruire di un tempo in cui si percepisce illecitamente il sussidio, che va dal momento della presentazione della domanda a quello dell'accertamento. Perché, prima o poi, si finisce sempre nella rete dei controlli.

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