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Tre anni di reclusione per Damiano Genovese, ex consigliere della Lega ad Avellino

Condannato a tre anni di reclusione Damiano Genovese, ex consigliere comunale della Lega ad Avellino e figlio dell’ex boss Amedeo: il tribunale irpino lo ha condannato per possesso di armi illegali e ricettazione. Cadute, invece, le aggravanti del metodo mafioso e l’utilizzo dell’arma per favorire il clan.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Damiano Genovese

Tre anni di reclusione per Damiano Genovese, ex consigliere comunale della Lega ad Avellino e figlio dell'ex boss Amedeo. La condanna del tribunale di Avellino a tre anni di reclusione è per possesso di armi illegali e ricettazione: cadute, invece, le aggravanti del metodo mafioso e l'utilizzo dell'arma per favorire il clan. La vicenda iniziò il 22 settembre 2019, la notte in cui ci fu un attentato contro un imprenditore avellinese.

Il giorno dopo i carabinieri perquisirono casa di Damiano Genovese, trovando la pistola detenuta illegalmente e risultata rubata. Secondo la tesi della difesa di Genovese, quella pistola sarebbe stata presa solo per difendersi in caso di furti, che in quel periodo nelle abitazioni della zona erano frequenti. Di tutt'altro avviso gli inquirenti, che ipotizzarono anche che l'uomo, come emerso da alcune intercettazioni, l'avrebbe usata per tutt'altri scopi. La tesi risultata vincente è stata però quella della difesa: con la caduta delle due aggravanti, potrebbe esserci una svolta anche nell'altra vicenda giudiziaria che vede coinvolto Damiano Genovese: associazione a delinquere di stampo mafioso e turbativa d'asta.

Secondo gli inquirenti, infatti, Damiano Genovese avrebbe fatto parte di un vasto sistema per "controllare" le aste giudiziari irpine. Accuse che portarono al suo arresto lo scorso anno, assieme ad altre persone, tutte accusate di far parte del vasto sistema emerso dalle indagini. Damiano Genovese era stato eletto nel 2018 al consiglio comunale di Avellino, in quota Lega, per poi decadere dopo un anno, quando il sindaco venne sfiduciato. Nel 2019 venne escluso dalla corsa a sindaco del capoluogo irpino per irregolarità nella presentazione della sua lista.

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