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Torre Annunziata, sciolto il Comune per la seconda volta: ora è per infiltrazione mafiosa

Ruotolo (Gruppo Misto): “Non sia candidato chi è convolto nello scioglimento o è vicino ai clan”. Venerdì 13 iniziativa del M5S.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Consiglio dei Ministri ha sciolto il Comune di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, per infiltrazioni mafiose. Si tratta del secondo scioglimento in due mesi e mezzo, dopo il primo avvenuto a seguito delle dimissioni di massa degli amministratori dopo l'inchiesta giudiziaria che aveva visto coinvolto anche il sindaco Vincenzo Ascione. Da metà marzo, il comune oplontino è retto dal commissario prefettizio Antonio D'Acunto. A causa del secondo scioglimento avvenuto oggi, per infiltrazioni della camorra, a Torre Annunziata non si andrà alle elezioni il 12 giugno.

“È stato un atto dovuto – commenta il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) – Un'amministrazione già colpita da inchieste e arresti per gravi fatti di corruzione. L’ex vice sindaco e assessore alla legalità, Lorenzo Diana, chiamato a bonificare quella impervia palude burocratica, fu indotto, dopo soli cinque mesi, a rassegnare le dimissioni”. Mentre Luigi Gallo, deputato del Movimento 5 Stelle, sottolinea: “Un atto che deve far tracciare una linea di demarcazione profonda con il passato”.

Ruotolo (Gruppo Misto): “Non candidare chi è legato ai clan”

“A Torre Annunziata è tempo di dare un segnale di cambiamento – riprende Sandro Ruotolo – Ci sono 18 mesi per ricostruire con rigore e trasparenza una classe dirigente credibile. L'appello è rivolto principalmente ai partiti politici ma anche a quelle liste civiche che si presenteranno alle prossime elezioni affinché sottoscrivano un ‘patto d'onore' con i cittadini di Torre Annunziata, impegnandosi a non candidare chi si troverà coinvolto nella relazione del decreto di scioglimento, chi per parentela diretta e acquisita è in rapporti o frequentazioni con personaggi legati ai clan oppure coinvolto in indagini”.

“Torre Annunziata – conclude Ruotolo – è una città disperata, disorientata dove regna un clima di sfiducia verso le istituzioni percepite come un corpo estraneo. L'uccisione di Maurizio Cerrato, il suo sangue innocente, deve spingere anche la politica a un salto di qualità. Oltre alla corruzione da oggi sappiamo che a Torre Annunziata così come a Castellammare di Stabia, il condizionamento mafioso ha pesato e pesa sulle scelte della politica. Da queste parti i clan fanno affari da oltre 40 anni con una certa borghesia e imprenditoria mafiosa. È tempo di una ricostruzione democratica, occorre una classe dirigente in grado di riaccendere la speranza e lasciare alle spalle il vecchio modo di fare politica fatto di clientelismo e voto di scambio”.

Gallo (M5S): “Ora serve il riscatto”

"D'ora in poi – afferma il parlamentare pentastellato Luigi Gallo – inizia la fase di ricostruzione di una città che merita di essere gestita da uomini e donne fuori da ogni logica connivente. No alla mafia, no all'imprenditoria collusa. Noi come M5S siamo pronti per ridare vita ad una comunità offesa nella loro dignità e nei loro diritti. Venerdì 13 maggio alle ore 11.30 alle Terme vesuviane di Torre Annunziata terremo una conferenza stampa sul futuro della città. Interverrà anche un esponente nazionale”.

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