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Tesoro d’arte al Maschio Angioino, “rischio di furti e smarrimenti”: M5S chiede un’indagine

Il M5S annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura, Dario Franceschini, per fare luce sul tesoro d’arte trovato al Maschio Angioino: centinaia di quadri dal XIV secolo in poi, abbandonati all’incuria. Tavolo in Soprintendenza per approntare il restauro delle opere di pregio.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Centinaia di opere d'arte e quadri di grandi autori, come Luca Giordano, dal XIV secolo in poi, ritrovati nei depositi sotterranei del Maschio Angioino in stato di abbandono e deteriorati, dopo il maltempo dello scorso novembre. Per anni sarebbero stati dimenticati, secondo i responsabili del Comune di Napoli, che lo scorso dicembre, dopo averli trovati in pessime condizioni in locali “inidonei” ad ospitarli, hanno chiesto di avviarne l'inventariazione, redigendo le schede tecniche del Mibac per ogni opera. Mentre il Municipio ha annunciato la nomina di una commissione tecnica per stimare il valore dei beni. Ma il Comune era al corrente che nei sotterranei del Castel Nuovo ci fossero dei dipinti di autori come Luca Giordano? Per quanti anni sono stati lasciati all'incuria? E se qualche opera o oggetto fosse stato rubato nel corso del tempo? Se lo chiedono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che hanno annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura, Dario Franceschini, per fare luce sulla vicenda. Tra le opere conservate anche "La Madonna del Rosario e Santi Domenicani" di Luca Giordano.

Tavolo in Soprintendenza

Il dossier sulle opere ritrovate domani sarà discusso in un incontro tra l'assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, e la Soprintendenza per discutere delle procedure di restauro e recupero delle opere d'arte del deposito del Maschio Angioino. Il Comune ha spiegato che non si tratterebbe del ritrovamento di un tesoro ignoto e sconosciuto, ma di un deposito noto e che a seguito di un sopralluogo tecnico successivo a forti temporali è emerso che versavano in un cattivo stato di conservazione. Nella relazione dei dirigenti comunali allegata alla delibera 157 si parla dell'ispezione avvenuta il 1 dicembre scorso nei depositi, nella quale si sarebbero notati "innumerevoli beni mobili, risultanti di particolare pregio storico artistico, quali quadri, statue, ed altro, ivi depositati, versavano, evidentemente da decenni, in condizioni fortemente precarie così come il luogo che risulta particolarmente umido e degradato. A seguito di ciò si è provveduto a controllare tutti i vani del piano terra con ingresso dal cortile e si sono rinvenuti ulteriori depositi che versavano nelle medesime condizioni così come i beni di pregio ivi custoditi". E si sottolinea, ancora, "lo stato di incuria da anni delle opere e gli ambienti malsani che le custodiscono".

Interrogazione al ministro

La deputata campana pentastellata Margherita del Sesto ha annunciato che presenterà un'interrogazione al ministro per la Cultura. “Per decenni – afferma – dipinti di grandi autori come Luca Giordano, Francesco De Mura, Paolo De Matteis e Jacopo Cestaro sono stati abbandonati al degrado e all'oblio e rinvenuti solo l'inverno scorso a seguito di sopralluoghi per valutare i danni causati da un allagamento. Se dopo il terremoto del 1980, quando si presume che quelle opere d'arte siano state prelevate da molti edifici ex IPAB non è stato redatto nessun inventario – aggiunge – c'è il rischio che possano essersi verificati furti o dispersioni. È importante e urgente fare chiarezza su eventuali responsabilità e mettere in campo interventi tempestivi”.

Matano e Brambilla (M5S): "Cinque mesi per la delibera"

Anche i consiglieri comunali del M5S Marta Matano e Matteo Brambilla vogliono vederci chiaro: “Abbiamo appreso che negli scantinati del Maschio Angioino, giacciono abbandonate una quantità di opere d’arte, tra le quali almeno 150 dipinti su un totale di 400, tutte di proprietà del Comune di Napoli. Si presentano in stato di totale abbandono e incuria, e c’è già da meravigliarsi che siano ancora lì. A seguito di un nubifragio nel mese di novembre 2020, Uffici e Assessorati, il 14 dicembre 2020 stabiliscono di eseguire una piccola parte di interventi per mettere in sicurezza le Opere d’Arte. Ma, per avere una proposta di delibera, gli uffici impiegano circa tre mesi e mezzo (30 marzo 2021), la Ragioneria impiega quindici giorni per esprimere le proprie valutazioni, la Giunta altri 7 giorni per adottare la deliberazione (n. 157 del 23 aprile 2021).

Totale: oltre 5 mesi per avere una decisione della Giunta. Nel frattempo le opere marciscono nei sottoscala. Eppure di queste opere, i cui autori sono di primissimo rilievo, si era perduta traccia. Ma quante e quali sono effettivamente le opere custodite? Su quante si interviene? La messa in sicurezza riguarda le opere? E sui locali, che le ospitano, nei quali piove, si faranno lavori di ripristino? E dopo la sola messa in sicurezza, con un bilancio a secco, quando si faranno gli altri interventi definitivi? Le opere rimarranno negli scantinati? Presenteremo un’interrogazione, poiché vogliamo avere tutte le informazioni possibili su come si sta gestendo un patrimonio così importante e di grande valore storico ed artistico, che rappresenta una ricchezza dal punto di vista culturale ed economico per la città”.

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