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Napoli, scoperto tesoro d’arte al Maschio Angioino: i quadri del Trecento abbandonati al degrado

Nei sotterranei dimenticati trovati circa 400 dipinti, dal XIV secolo in poi, tra cui anche opere di Luca Giordano, De Matteis e Cestaro dopo i sopralluoghi per il maltempo dello scorso novembre. Erano abbandonate da decenni, molte deteriorate. Informata la Soprintendenza. Alcune saranno restaurate per essere poi esposte.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un tesoro di dipinti, statue e altri oggetti antichi dal XIV secolo in poi è stato scoperto nei sotterranei del Maschio Angioino, dopo le ispezioni per i danni provocati dal maltempo dello scorso novembre. Quando i tecnici del Comune sono scesi nei locali che si trovano sotto il piano di calpestio del cortile per verificare se ci fossero allagamenti o danni hanno scoperto una serie di depositi dimenticati, umidi e ammuffiti. All'interno sono stati ritrovati circa 400 dipinti, dal XIV secolo in poi, tra anche cui una Seicentesca “Madonna del Rosario e Santi Domenicani”, di Luca Giordano, di 4 metri per oltre 2 e mezzo, quadri di Paolo De Matteis e Jacopo Cestaro. Le opere erano abbandonate da decenni, molte di queste erano deteriorate. I tecnici hanno subito avvisato il sindaco Luigi De Magistris. Il Comune ha informato la Soprintendenza. Le opere adesso saranno messe in sicurezza e catalogate. Una speciale commissione tecnica è stata incaricata di stimarne il valore, che andrà ad accrescere il patrimonio del Comune. Alcune saranno restaurate ed esposte al pubblico. Palazzo San Giacomo ha stanziato 150mila euro per i primi interventi con una delibera del 23 aprile.

Scoperte opere d'arte abbandonate da anni al degrado

Il tesoro del Comune di Napoli è venuto alla luce il 1 dicembre 2020, grazie alle abbondanti piogge verificatesi nel mese di novembre 2020 che hanno causato in alcuni punti del cortile e de camminamenti di Castel Nuovo la formazione di estesi ristagni di acqua alcuni in prossimità dei locali sotterranei destinati al deposito delle opere d'arte di proprietà comunale. “A seguito del sopralluogo – è scritto nella relazione – nei locali a rischio allagamento si è constatata la presenza di innumerevoli beni mobili di valore artistico, dipinti, sculture arredi, già fortemente deteriorati”.

I primi ad essere informati sono stati l'ex assessore alla Cultura Eleonora De Majo e il vicesindaco Enrico Panini che a inizio dicembre hanno fatto un primo sopralluogo. Poi il sindaco Luigi De Magistris e la Soprintendenza. Dalle ispezioni è emerso come le opere fossero “custodite in inadeguati depositi” e “veniva constatato il degrado del patrimonio artistico custodito nei depositi in pessime condizioni di Castel Nuovo”.

Trovati circa 400 dipinti dal Trecento in poi

Nel complesso, si tratta di circa 400 dipinti, databili dal XIV al XVIII secolo, di autori della scuola napoletana, tra cui Luca Giordano, Giacinto Diano, Jacopo Cestaro, Francesco De Mura, Paolo De Matteis, Giuseppe Bonito, Agostino Beltrano, Giacinto Diano, Onofrio Avellino. In particolare di 150 dipinti su tela e tavola, su un totale di oltre 400 dipinti provenienti dagli Ex Ipab, e di oltre 200 dipinti provenienti da doni o acquisti del Comune dal 1861 ad oggi.

Il Comune ha stilato un elenco dei dipinti di maggiore rilevanza artistica in cattivo stato di conservazione. Secondo i tecnici saranno “necessari improcrastinabili interventi di manutenzione e restauro dei beni artistici, in particolare dei dipinti, beni più soggetti al deterioramento, per garantirne la salvaguardia e una successiva fruizione museale, arricchendo le collezioni del Museo Civico di Castel Nuovo”.

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