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Svaligiano la casa mentre la famiglia è al funerale del parente

I carabinieri hanno sgominato una banda di topi di appartamento. In un caso avevano svaligiato una casa mentre i proprietari erano al funerale di un parente morto. La refurtiva venduta ai ricettatori. Accusati anche di pestaggi in pubblico e usura con tassi del 400%. Presi i 6 componenti della banda.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Svaligiano la casa mentre la famiglia è al funerale del parente morto. È accaduto anche questo nel Salernitano, dove i Carabinieri del Comando provinciale di Salerno e di Mercato San Severino sono riusciti a sgominare una banda di topi di appartamento che derubava le vittime nelle maniere più spregiudicate, rivendendo poi la refurtiva ai ricettatori. Il gruppo criminale era ritenuto dai militari dell'Arma responsabile di numerosi furti all'interno di abitazioni. I Carabinieri del Comando provinciale di Salerno hanno eseguito un'ordinanza cautelare emessa dal gip di Nocera Inferiore su richiesta della Procura nocerina nei confronti di 6 persone, 3 destinatarie della misura della custodia cautelare in carcere, una agli arresti domiciliari e due destinatarie del divieto di dimora in provincia di Salerno.

I furti nelle case

Le indagini svolte dai Carabinieri di Mercato San Severino hanno fatto luce sull'esistenza del gruppo criminale autore dei furti in abitazioni, particolarmente spregiudicato al punto di aver compiuto un furto mentre i proprietari dell'abitazione erano impegnati per il funerale di un loro familiare. Il gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini, disponeva di ricettatori di riferimento, collegati ad attività commerciali, ai quali veniva consegnato l'oro rubato e anche una pistola di grosso calibro sottratta nel comune di Montoro, in provincia di Avellino.

Picchiavano le vittime per farsi dare denaro

Gli indagati sono inoltre accusati di molteplici episodi estorsivi durante i quali non esitavano a picchiare in pubblico le vittime. Gli stessi devono anche rispondere del reato di usura, con tassi applicati che raggiungevano anche il 400% sulla somma di denaro prestata. In alcuni casi le vittime, per paura di ritorsioni, non hanno denunciato i propri aguzzini rinunciando ad ogni tipo di collaborazione.

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