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Studenti feriti negli scontri con la polizia a Napoli: “Deriva violenta e vigliacca contro il diritto al dissenso”

Le associazioni degli studenti si interrogano sul perché degli scontri avvenuti in centro a Napoli con la polizia, durante il corteo contro la Nato e pro Palestina.
A cura di Valerio Papadia
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Uno dei manifestanti feriti
Uno dei manifestanti feriti

Sono una decina gli studenti che sono rimasti feriti ieri, lunedì 7 aprile, durante gli scontri avvenuti con la polizia in pieno centro a Napoli, nell'ambito di un corteo organizzato dalle associazioni studentesche per manifestare contro la Nato (della quale, in questi giorni, si celebrano i 75 anni) e in favore della Palestina. "Studenti contro la guerra" e "Rete studentesca per la Palestina" (che già nei giorni scorsi aveva occupato il Rettorato della Federico II per dire no agli accordi tra l'università ed Israele) hanno rilasciato un comunicato nel quale si interrogano sui fatti sanguinosi avvenuti ieri:

Pestati gli studenti che manifestavano contro la guerra: è gravissimo quello che è successo stasera nei pressi del teatro San Carlo con dieci ragazzi feriti, tre alla testa, sangue sulla strada e altri sette spediti in ospedale per  sospette fratture alle braccia e alle mani.

Studenti che pacificamente volevano avvicinarsi al teatro San Carlo per far sentire la propria voce rispetto alla scelta di celebrare nel più prestigioso teatro della città la Nato, la più micidiale e mortale macchina bellica del mondo con milioni di morti tra Iraq, Afghanistan, ex Jugoslavia. Proprio nel momento in cui il sostegno al genocidio di Israele nella striscia di Gaza e il confronto sempre più armato con la Russia dell'altro guerrafondaio Putin spinge tutta l'Europa su un piano inclinato verso la guerra

La nota delle associazioni studentesche prosegue:

Come a Pisa e in troppe altre occasioni la polizia del governo Meloni conferma una linea vigliacca e violenta contro gli studenti e lo stesso diritto al dissenso. Il Sindaco di Napoli, la Questura e la Prefettura ci devono spiegare se è "normale"  quello che è successo oggi sulla più affollata strada della città. Al Sindaco Manfredi chiediamo i perché della scelta di consegnare il principale teatro cittadino a una cupa celebrazione della guerra e del militarismo

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