Studente massacrato ai baretti di Chiaia per una fila non rispettata: altri tre arresti

C'è un nuovo sviluppo nell'aggressione ai danni di uno studente universitario avvenuta ai cosiddetti baretti di Chiaia, nel centro di Napoli, lo scorso 1° febbraio: il ragazzo venne massacrato di botte dal branco, picchiato con il calcio della pistola e preso a calci mentre era a terra, per aver chiesto di rispettare la fila per il bagno. A distanza di cinque mesi, arrivano altri tre arresti per l'aggressione: si tratta di tre giovani tra i 20 e i 31 anni, nei confronti dei quali nelle scorse ore i carabinieri del Nucleo Operativo di Bagnoli hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale del Riesame di Napoli; per uno di loro è scattato il carcere, mentre gli altri due sono stati sottoposti ai domiciliari.
Il provvedimento nei confronti degli altri tre indagati scaturisce dall'impugnazione presentata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli contro un'ordinanza del gip del Tribunale partenopeo che, nell'aprile scorso, aveva disposto le misure cautelari soltanto per tre indagati. In seguito alla rivalutazione in camera di consiglio, invece, è stato appurato che tutti e sei gli indagati hanno partecipato attivamente all'aggressione ai danni dello studente universitario, scaturita come detto da futili motivi, per una fila non rispettata. Inoltre, grazie all'analisi delle telecamere di videosorveglianza è emerso che uno dei tre indagati, dopo il pestaggio, ha esploso alcuni colpi di pistola all'esterno del locale, incurante dei tanti giovani e giovanissimi presenti.