Strage di Ischia: la superstite seguita da un investigatore privato, assoldato dall’ex marito

Lyudmyla Velykgolova, unica superstite della strage di Ischia e ancora ricoverata in gravi condizioni, era pedinata da un investigatore privato, che aveva il compito di seguire i suoi spostamenti, prendere nota dei luoghi da lei frequentati e riferire tutto ad Antonio Luongo, l'ex marito. È quello che emerge dalle indagini sul duplice omicidio avvenuto sull'isola del Golfo di Napoli sabato scorso, 16 agosto, quando l'operatore ecologico in pensione ha ucciso la ex suocera, Zinoviya Knihnitska, 62 anni, e l'attuale compagno della ex moglie, il 49enne Nunzio Russo Spena, per poi sparare anche alla ex moglie e infine suicidarsi.
La donna seguita da un investigatore privato
A quanto si apprende, Antonio Luongo si era rivolto ad un investigatore privato originario di Ischia ma attivo a Napoli; lo aveva assoldato perché pedinasse la donna mentre era sull'isola, dove si trovava in visita alla madre, e perché riferisse a lui dove fosse e quali luoghi frequentasse. In questo modo avrebbe ottenuto i dettagli utili per mettere in pratica il suo piano: sabato scorso è arrivato ad Ischia, ha noleggiato un'automobile e, armato di una pistola con matricola abrasa, sapeva dove andare per raggiungere la ex moglie, da cui era separato da alcuni anni.
Due morti e una ferita grave ad Ischia
In quei giorni Lyudmyla Velykgolova aveva raggiunto Ischia insieme al nuovo compagno, Nunzio Russo Spena, per passare il ferragosto insieme alla madre, nella casa del marito di lei, un ischitano sposato da qualche anno in seconde nozze. Già in mattinata le due donne avevano visto Luongo sull'isola, circostanza che aveva spinto la 42enne a rivolgersi ai carabinieri. In serata, intorno alle 18:30, l'agguato: Luongo è andato nella zona del Cuotto, nella parte alta del comune di Forio d'Ischia, nei pressi dell'abitazione dove i due alloggiavano, e ha sparato contro Russo Spena e la Knihnitska, uccidendo entrambi. La Velykgolova ha tentato la fuga verso l'abitazione ma è stata inseguita e colpita con sei proiettili. L'ultimo colpo, Luongo lo ha esploso contro se stesso; è deceduto durante il trasporto all'ospedale Capilupi. Lyudmyla Velykgolova, inizialmente portata anche lei al presidio di Ischia, è stata trasferita al Cardarelli di Napoli, dove è tutt'ora ricoverata.