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Storia di Don Fabrizio De Michino, sacerdote a Ponticelli morto ad appena 31 anni: l’ultima lettera al Papa

La storia di “Don Sorriso”: Fabrizio De Michino, prete alla Basilica di Maria SS della Neve di Ponticelli e morto a 31 anni a causa di una rara patologia.
A cura di Redazione Napoli
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Don Fabrizio De Michino con Papa Francesco
Don Fabrizio De Michino con Papa Francesco

Don Fabrizio De Michino era un giovane sacerdote della Diocesi di Napoli e un bel ragazzo: occhi chiari, sguardo sereno e capace di infondere calma. Qualcuno lo aveva soprannominato "don sorriso". Ciò, nonostante le innumerevoli sofferenze causate dal suo stato di salute.

Classe 1982, il prete napoletano è deceduto il 1 gennaio del 2014 a soli 31 anni a causa di un tumore al cuore e dopo anni di delicati interventi chirurgici e cure invasive. Il suo intenso, seppur breve, passaggio terreno è ricordato oggi da una associazione benefica che porta il suo nome e da tanti aneddoti di coloro che lo conobbero. A gennaio a Ponticelli, in occasione dell'anniversario della sua dipartita, si tengono messe per ricordarlo.

Educatore in seminario, prete della Basilica di Maria SS della Neve di Ponticelli, zona Est di Napoli, don Fabrizio conobbe anche Papa Francesco e anche quando le sue condizioni di salute lo immobilizzarono continuò a operare sforzandosi di infondere serenità a tutti, come testimonia chi lo ha conosciuto in quell'ultima fase della sua esistenza.

Resta una lettera, l'ultima, inviata da Don Fabrizio De Michino al Santo Padre:

A Sua Santità Papa Francesco

Santo Padre, nelle mie quotidiane preghiere che rivolgo a Dio, non smetto di pregare per Lei e per il ministero che il Signore stesso Le ha affidato, affinché possa darle sempre forza e gioia per continuare ad annunciare la bella notizia del Vangelo.
Mi chiamo Fabrizio De Michino e sono un giovane sacerdote della Diocesi di Napoli. Svolgo il mio servizio in una parrocchia a Ponticelli, che si trova alla periferia est di Napoli.

Ponticelli è un quartiere degradato con molta criminalità e povertà, ma ogni giorno scopro davvero la bellezza di vedere quello che il Signore opera in queste persone che si fidano di Dio e della Madonna.

Purtroppo sono tre anni che mi trovo a lottare contro una malattia rara: un tumore proprio all'interno del cuore e da qualche mese anche nove metastasi al fegato e alla milza.

In questi anni non facili, però, non ho mai perso la gioia di essere annunciatore del Vangelo. Anche nella stanchezza percepisco davvero questa forza che non viene da me ma da Dio che mi permette di svolgere con semplicità il mio ministero.
Ringraziando Dio i miei familiari e i miei amici sacerdoti mi aiutano e sostengono soprattutto quando faccio le varie terapie, condividendo con me i vari momenti d’inevitabile sofferenza.

Anche i medici mi assistono tantissimo e fanno di tutto per trovare le giuste terapie da somministrarmi. Santo Padre, Le chiedo, nelle Sue preghiere di aggiungere anche me.Spesso, è vero, non chiedo a Dio la mia guarigione, ma chiedo la forza e la gioia di continuare ad essere vero testimone del suo amore e sacerdote secondo il suo cuore.

Certo delle Sue paterne preghiere, La saluto devotamente. Don Fabrizio De Michino

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