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Storia della statua di Giulio Cesare ai Fori Imperiali, realizzata a Napoli nella fonderia Laganà

La statua di Giulio Cesare, una delle più immortalate dai turisti in visita ai Fori Imperiali a Roma, ha una storia tutta napoletana: fu realizzata dalla partenopea Fonderia Laganà, e si trova al posto di quella originaria di marmo che è invece esposta nell’omonima sala del Palazzo Senatorio di Roma.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La storica statua di bronzo di Giulio Cesare a Roma, collocata nei Fori Imperiali e fotografata da migliaia di turisti ogni giorno, è rigorosamente "made in Napoli": è stata infatti realizzata dalla partenopea Fonderia Laganà, e si trova al posto di quella originaria di marmo che è invece esposta nell'omonima sala del Palazzo Senatorio di Roma. Il "cambio" avvenne nel 1936, anno in cui venne poggiata la nuova statua di bronzo in sostituzione di quella originale (alta di più di 3 metri, scolpita nel I secolo avanti Cristo e realizzata in marmo grechetto).

La statua di Giulio Cesare

La statua di bronzo, copia fedele di quella marmorea, è alta 3,35 metri e pesa 726 chilogrammi. Alla base, anche l'iscrizione in latino C. IVLIO CAESARI DICT. PERPETVO, ovvero "A Caio Giulio Cesare, dittatore perpetuo". All'inaugurazione del 1936 prese parte anche Benito Mussolini, in pieno regime di dittatura fascista. La statua proviene da Napoli, come altre realizzate negli Anni Trenta e sparse in tutta Italia: ad occuparsi della realizzazione fu la Fonderia Artistica Laganà, una delle più importanti di Napoli. Era stata fondata nel 1890 da Giovanni Amedeo Laganà, mecenate e raccoglitore d'arte. Nella fonderia lavoravano i migliori specialisti dell'epoca, e nel 1898 la direzione tecnica venne affidata allo scultore Giuseppe Renda.

Nel 1929 vi perse la vita Vincenzo Gemito, uno dei migliori artisti dell'epoca: il calore emanato da una fusione a cui stava lavorando, lo uccise sul colpo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fonderia ha continuato a lavorare fino ad oltre la metà del XX secolo nella sua sede storica al numero 112 del Corso Vittorio Emanuele.

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