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Sorelle sfregiate con l’acido a Napoli, la loro automobile incendiata 3 settimane fa

Emergono nuovi particolari sulla vicenda delle due sorelle sfregiate con l’acido a Napoli: 3 settimane fa la loro automobile era stata bruciata.
A cura di Nico Falco
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Il luogo del ferimento (foto di Gaia Martignetti /Fanpage.it)
Il luogo del ferimento (foto di Gaia Martignetti /Fanpage.it)

Potrebbe essere ad un passo dalla risoluzione il caso delle due sorelle sfregiate con l'acido l'altra notte nel centro di Napoli: le ragazze sono state ascoltate a lungo ieri dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, che supporta il commissariato San Carlo Arena nelle indagini e che sta ricostruendo i contorni della terribile vicenda. Intanto, emerge un particolare che sembra supportare l'ipotesi del raid punitivo: tre settimane fa, apprende Fanpage.it da fonti investigative, la loro automobile, una Smart, era stata date alle fiamme, episodio su cui sono ancora in corso accertamenti.

Sorelle sfregiate con l'acido a Napoli

Le due ragazze, 23 e 17 anni, sono state aggredite mentre percorrevano a piedi il corso Amedeo di Savoia intorno all'1 del 30 maggio. Hanno raccontato di essere state raggiunte da sei giovani su tre scooter (tre ragazzi alla guida e tre ragazze sedute dietro) e che una delle sconosciute ha spruzzato verso di loro l'acido; la 23enne ha riportato ustioni alla guancia e al braccio destro, la minorenne al naso e alla guancia destra. Visitate al Cardarelli, dove si trova il Centro Grandi Ustionati, le sorelle sono state dimesse in mattinata dopo il consulto con un chirurgo plastico; non hanno riportato lesioni pericolose, il liquido corrosivo non ha raggiunto gli occhi e dovranno tornare in ospedale per controlli periodici.

Tre settimane fa bruciata l'automobile delle due ragazze

La Smart è stata bruciata nella notte tra il 10 e l'11 maggio. L'automobile è intestata al padre delle ragazze, artigiano del posto che non risulta inquadrato in contesti criminali, ma veniva utilizzata dalle sorelle. Su quell'episodio i contorni restano da definire, ma l'ipotesi è che possa essersi trattato di un atto intimidatorio precedente al raid con l'acido, e che potrebbe trovare la sua spiegazione in litigi tra le due vittime e altri giovani del posto. Le indagini, apprende Fanpage.it, puntano infatti a ricostruire la cerchia di frequentazioni delle ragazze, anche esaminando i profili social.

(ha collaborato Carmine Benincasa)

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