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Elezioni amministrative Napoli 2021

Il modello Maresca: “A Napoli Comune a partecipazione pubblico-privato, coinvolgiamo gli imprenditori”

Il magistrato lancia la sua ricetta per Napoli: “Basta criminalizzare il profitto, coinvolgiamo gli imprenditori nella gestione del verde, dell’arredo urbano e nei grandi progetti da Bagnoli a Napoli est”. Sul bilancio l’obiettivo è usare i fondi strutturali per ritrovare l’equilibrio di bilancio. Sulla trasparenza nelle liste a suo sostegno si impegna in prima persona: “Sarà garante per tutti i candidati di tutte le liste”. Sulle alleanze: “Ringrazio Salvini ma resto autenticamente civico”.
A cura di Antonio Musella
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Catello Maresca ha iniziato da pochi giorni la sua campagna elettorale a sindaco di Napoli. Non è ancora ufficiale il sostegno del centrodestra al magistrato in aspettativa che ha dedicato 22 anni di carriera alla lotta alla camorra. Ospite nella redazione  di Fanpage.it, Maresca ha iniziato a scoprire le carte sulle sue proposte per il governo della città di Napoli. Dal modello di gestione della cosa pubblica all'annoso e prioritario tema dell'enorme debito del Comune di Napoli, il magistrato ribadisce la scelta di campo assolutamente civica e garantisce in prima persona sulla trasparenza delle liste a suo sostegno.

Un modello pubblico-privato: "Basta criminalizzare il profitto"

Di certo le stagioni che hanno visto i servizi pubblici dell'amministrazione comunale di Napoli nelle mani di soggetti privati grandi o piccoli, non sono proprio passate alla storia come le più trasparenti. Basta guardare agli scandali che coinvolsero la gestione dei rifiuti e delle case popolari nell'ultima amministrazione di Rosa Russo Iervolino per farsi un'idea. Ma per Catello Maresca il modello di compartecipazione pubblico-privato è la strategia da cui ripartire. "Dobbiamo espandere al massimo, nei limiti consentiti in termini normativi, la compartecipazione pubblico/privato – spiega il magistrato – noi dobbiamo coinvolgere gli imprenditori nella gestione della cosa pubblica, nella gestione del verde, nella realizzazione dell'arredo urbano. Basta con la criminalizzazione del profitto, ci vuole un coinvolgimento vero del mondo delle imprese private".  Ma non solo: "Dobbiamo coinvolgerli anche nei grandi progetti, su Bagnoli, su Napoli Est, sulla Mostra d'Oltremare e sull'attenzione alle periferie", insomma una "compartecipazione" praticamente su tutto. Di certo bisognerà fare affidamento a tutte le capacità migliori della città per uscire dal disastro economico in cui versa Palazzo San Giacomo. Un tema imprescindibile per chiunque voglia fare il Sindaco di Napoli. Maresca lo sa bene: "Stiamo studiando" spiega. La proposta del magistrato per trovare un equilibrio di bilancio passa attraverso la possibilità di usare diversamente alcuni fondi europei per sanare le casse: "Il Comune di Napoli ha bisogno per l'ordinario di 1,5 – 1,6 miliardi all'anno, al momento ne incassa quando va bene 1,3 miliardi, nel 2020 addirittura 1,1 miliardi, questo crea un buco di 300 milioni all'anno – spiega – noi stiamo agendo sui fondi strutturali europei, FESR e FSN, alcuni in capo al Ministero per il Sud altri alla Regione Campania, ci sono fondi non usati per l'ultimo anno. Rimettendo in circolo questi soldi e potendo utilizzarli per la cassa possiamo aspirare ad un equilibrio di bilancio". Una ricetta che avrebbe comunque bisogno di un supporto istituzionale trasversale per poterli utilizzare in questo senso. "E' anche chiaro che il Parlamento dovrà sicuramente intervenire, anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale, per mettere mani alla situazione economica degli Enti Locali" sottolinea Maresca.

"Sarò garante della trasparenza dei candidati"

Un tema che sta accompagnando la candidatura di Maresca è quello, vista anche la storia professionale del magistrato, che riguarda la trasparenza delle liste che lo sosterranno. Ad ogni tornata elettorale, Napoli e più in generale la Regione Campania, finiscono puntualmente sotto i riflettori per candidati non proprio immacolato, se non addirittura condannati per malaffare o corruzione. "Le dico da subito che ho chiesto di conoscere i nomi dei candidati, non solo quelli della lista "Maresca Sindaco" ma di tutti i candidati alle liste che mi sosterranno, almeno un mese prima – chiarisce – mi faccio da subito garante di trasparenza, lo faccio perché non ho alcuna intenzione di infangare 22 anni di onesto lavoro in magistratura che mi ha permesso di essere conosciuto soprattutto dai giovani". Dopo una esperienza giovanile di attivismo nel mondo cattolico con le ACLI, Maresca anche da magistrato ha continuato a essere attivo nell'associazionismo, con la sua associazione "Arti e Mestieri" aiutando i ragazzi delle periferie più disagiate della città. "E' una passione civica che mi accompagna da sempre" spiega, e che è alla base della sua scelta di scendere in campo. Una scelta che travalica gli schieramenti, e lo stesso magistrato lo ha già sottolineato diverse volte. "Nè di destra nè di sinistra" insomma, ma solo al servizio della città.

"Ringrazio Salvini, ma resto un candidato civico autentico"

Una proposta politica, quella di Catello Maresca, che si presenta come lontano dai partiti. Per ora non è ancora arrivata ufficialmente l'investitura da parte del centrodestra, ancora impegnato in una discussione interna sui candidati da sostenere alle prossime elezioni amministrative. Sono arrivate le parole, tra gli altri, di Matteo Salvini, a sostegno del magistrato, ma Maresca ci tiene a sottolineare: "Ho ascoltato e letto le parole di Salvini che ringrazio, perché sono parole di stima, ma l'ho detto e lo ripeto, io resto un candidato autenticamente civico". Una differenza che il magistrato evidenzia ad ogni uscita pubblica. "Io non so se il centrodestra mi sosterrà alle prossime elezioni, ma se ciò dovesse avvenire il confronto sarà sui contenuti e sui programmi, non su altro – spiega – le persone vogliono sapere questo, cosa vogliamo fare per la nostra città, se riusciamo a recuperare il decoro della città, se vogliamo riappropriarci della bellezza di Napoli". Il centrodestra è dunque avvertito, se si sostiene Maresca sarà molto difficile immaginare "un vestito" buono da spendere su altri temi che non siano la città di Napoli.

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