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Covid 19

Scuola in Campania: tamponi salivari anche a bimbi e studenti per entrare in classe

Il governatore Vincenzo De Luca: “Tamponi salivari agli studenti e con l’individuazione di classi sentinella, un campione per controllare in alcuni istituti in ogni provincia quello che succede, per evitare di chiudere le scuole”. Il piano anti-focolai Covid della Regione Campania.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Tamponi salivari anti-Covi19 agli studenti da 6 anni in su, delle scuole elementari e medie, per entrare in classe, evitando così l'emergere di nuovi focolai, con la conseguenza di dover chiudere i plessi. È l'idea del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha annunciato il piano della Regione per il prossimo anno scolastico 2021-22 che parte ufficialmente il 15 settembre prossimo con il ritorno sui banchi di scuola e le lezioni in presenza. “Se vogliamo mantenere le scuole aperte ed evitare di doverle chiudere – tuona l'ex sindaco di Salerno – occorre completare la vaccinazione della popolazione studentesca. Nella fascia 12-19 anni sono 500mila i giovani – spiega in diretta Fb – e già hanno aderito 282 mila. Se calcoliamo la fascia per le medie superiori dobbiamo fare altre 100mila vaccinazioni, non è un numero fuori portata”.

I tamponi a scuola contro i focolai

La Regione ha già annunciato che all'esterno delle scuole ci saranno da settembre dei camper dell'Asl per vaccinare gli studenti senza prenotazione. Per quanto riguarda, invece, i test salivari, saranno coinvolti nei test sia i bambini da 6 a 11 anni, al momento non ancora inclusi nella campagna vaccinale che parte dai 12 anni in su, che alla fascia degli adolescenti tra i 12-14 anni che frequenta le scuole medie. “Procederemo con tamponi salivari rapidi – spiega De Luca – e con l'individuazione di classi sentinella, un campione per controllare in alcuni istituti in ogni provincia quello che succede”. Si tratta quindi di tamponi molecolari sulla saliva. “La raccolta può essere effettuata in modo autonomo dalla famiglia e il campione consegnato in punti raccolta, minimizzando l'intervento di personale sanitario, allo stesso tempo la metodica garantisce anche la possibilità di processare il campione per l'eventuale sequenziamento genomico virale (analisi delle varianti)”.

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