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Covid 19

Riapertura scuola a Napoli: temperatura ai bimbi misurata a casa. Aree pedonali davanti ai plessi

L’assessore alla Scuola di Napoli, Annamaria Palmieri, a Fanpage.it: “Pronti a ripartire il 14 settembre. Stiamo facendo i lavori nelle scuole per recuperare aule. Ne mancano 300. Bandi per affittarle dai privati o per i prefabbricati nei cortili. Sugli orari scaglionati non faremo un’ordinanza unica per la città, ma singoli provvedimenti: pedonalizzazioni orarie degli ingressi delle scuole per evitare assembramenti quando le mamme vanno a prendere i figli”.
Intervista a Annamaria Palmieri
Assessore comunale Istruzione a Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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“La Regione vuole riaprire la scuola in Campania il 24 settembre? Ha cambiato di nuovo idea. Il Comune di Napoli è pronto a ripartire già il 14 settembre. I lavori di adeguamento degli istituti per le nuove norme anti-Covid19 sono andati avanti anche ad agosto. Certo, le scuole sono tante. Qualcuna forse dovrà fare la turnazione, un'altra lo scaglionamento degli ingresso. Ma se si decide di rimandare, sarà per le elezioni. La misurazione della temperatura a scuola annunciata da De Luca? Il Ministero dice che per i bambini la devono prendere i genitori a casa. E io non ho notizia di alcuna ordinanza regionale in merito”. Non ha dubbi Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola del Comune di Napoli, con competenza su asili nido, scuole d'infanzia, elementari e medie. “I lavori di adeguamento per recuperare più aule e garantire il distanziamento tra i banchi – dice a Fanpage.it – sono partiti da metà agosto. All'appello mancano circa 300 aule, per 4mila studenti solo per il 1° Ciclo”. Per ovviare alle carenze, oltre alle ristrutturazioni, si farà ricorso anche a “aule in fitto e prefabbricati nei cortili”.

Assessore, cosa sta facendo il Comune di Napoli per la ripartenza della scuola?

“Stiamo lavorando da giugno per la riapertura – spiega Palmieri – Abbiamo istituito una task force a cui partecipano tutti i dirigenti, dal patrimonio, al verde, all'edilizia e alla mobilità. Sono coinvolti circa 370 plessi, appartenenti alle circa 100 scuole del 1° Ciclo, a cui si aggiungono 25 Circoli Comunali che si dividono in 90 scuole dell'infanzia e 50 nidi. Per gli orari non faremo un'ordinanza cittadina, ma singoli provvedimenti, anche di viabilità, con pedonalizzazioni orarie, per evitare assembramenti all'estero delle scuole, quando i genitori si affollano con le auto per portare o prendere i figli”.

Le risorse ci sono?

“Al momento ci sono investimenti per circa 5 milioni di euro. Stiamo intervenendo a tutto campo, con la ristrutturazione delle aule, la liberazione degli spazi, liberando le suppellettili dismesse e il piano per i trasporti scolastici, con Anm e Ctp abbiamo approntato il servizio viabilità per il trasporto degli studenti. Abbiamo poi un piano per il verde che vede impegnati NapoliServizi, le squadre del decoro della direzione generale, coordinate dall'assessore Felaco. Le potature sono iniziate a metà agosto, perché se avessimo iniziato a luglio adesso sarebbero ricresciute”.

Quante aule mancano?

“I dirigenti scolastici del I Ciclo hanno segnalato che mancano circa 300 aule, per 4mila studenti. A queste poi andrebbero aggiunte le esigenze della scuola superiore”.

Cosa state facendo per recuperare spazi?

“La prima cosa è l'adeguamento funzionale delle aule con 3 tipi di lavori: bagni, ingressi-uscite e trasformazioni eventuali di aule. Non si tratta di adeguamenti strutturali, ma di edilizia leggera, con lo spostamento di qualche tramezzo. Sono partiti 11 appalti. Si tratta di ristrutturazioni di spazi spesso inutilizzati delle scuole, ma anche laboratori o palestre che possono essere divisi o recuperati. Le gare sono state aggiudicate prima di ferragosto e le ditte stanno già lavorando in tutte le scuole del I Ciclo, dall'asilo nido alla scuola media, sia comunali che statali”.

Che altro?

“Con Asìa, la società dell'igiene urbana, e l'assessorato all'Ambiente, abbiamo avviato il piano per il ritiro suppellettili dismesse. Partito a inizio agosto. Le scuole hanno bisogno di liberare gli spazi per riservarli ai banchi. A volte ci sono stanze piene di arredi vecchi, bagni rotti, armadietti inutilizzati, fotocopiatrici vecchie che ritiriamo per loro”.

In cosa consiste il bando per affittare le aule e per i prefabbricati?

“Il Ministero ha lanciato un bando il 19 agosto, che si è chiuso il 26, per accedere ai fondi per l'affitto di immobili. Noi abbiamo chiesto un contributo di 1,5 milioni su richiesta delle scuole che hanno bisogno di aule e spazi da affittare o per prendere strutture modulari da mettere nei cortili. Così, se qualche scuola non dovesse riuscire a recuperare gli spazi, potrà usare queste risorse per affittare immobili privati o di ex scuole private o moduli prefabbricati in via provvisoria”.

Con più aule serviranno più insegnanti? Prenderete più maestre?

“Lunedì c'è la riunione con i sindacati. Il piano assunzionale è già stato fatto. Noi abbiamo sezioni piccole, quindi non abbiamo nessun problema di distanziamento in scuole di infanzia e nidi e assumeremo le insegnanti necessarie in base alle carenze. Il rapporto tra insegnanti e bambini è gestibile. Ci sono criticità per le sostituzioni, per gli insegnanti immunodepressi e per le eventuali malattie delle maestre. Il grosso del problema è per le scuole statali che hanno bisogno di collaboratori scolastici”.

Favorevoli o contrari alla proroga della riapertura della scuola al 24 settembre proposta dai sindaci della Campania e sposata anche dal governatore De Luca?

“Stiamo facendo tutti gli sforzi per aprire il 14 settembre. Il calendario è di competenza regionale su indicazione generale che dà il ministro. È sempre stato così. In un primo tempo la Campania aveva proposto il 24 settembre. Poi le altre regioni si sono orientate per il 14, e ha fatto retromarcia. Adesso alcuni comuni e la Regione dicono che non ce la fanno. Io penso che la scuola debba aprire per il bene dei ragazzi e delle famiglie”.

Come saranno organizzati gli ingressi in classe?

“Non faremo un'ordinanza per gli orari delle scuole in tutta la città. Abbiamo troppi istituti. Se fissassimo l'apertura delle elementari alle 7 e delle medie alle 8, una mamma che lavora con due figli che frequentano scuole di diverso grado dovrebbe aspettare un'ora in strada. Faremo, invece, singoli provvedimenti sugli ingressi, ad esempio divieti di sosta, strisce pedonali, passi carrabili, pedonalizzazioni orarie per evitare che quando i genitori arrivano tutti con la macchina davanti alla scuola si creino ingorghi e assembramenti. Questo è un problema da sempre, ma le linee guida anti-Covid lo vietano espressamente. I tecnici stanno studiando soluzioni tarate caso per caso”.

Ci sarà la misurazione della temperatura in classe agli studenti?

“Noi stiamo comprando tutti i Dpi e i termoscanner. Per le scuole dell'infanzia la temperatura secondo il piano scuola del Ministero, la devono misurare i genitori a casa. Noi lo faremo agli adulti. La Regione dice che bisogna misurarla anche agli studenti? Ma ci immaginiamo cosa significa avere mille alunni fuori alla scuola per misurare la temperatura prima di farli entrare? Che il primo entrerà alle 8 e l'ultimo all'una. Al momento, comunque, non ho visto nessuna ordinanza. Se ci sarà, vedremo”.

Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola del Comune di Napoli
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