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Sant’Antimo, Gaetano gambizzato per aver difeso la fidanzata: fermati 3 giovani

I carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo a carico di tre giovani di Sant’Antimo e Grumo Nevano (Napoli), accusati di avere aggredito e ridotto in fin di vita Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il 21enne gambizzato a Sant’Antimo la sera del 20 settembre a cui i medici hanno dovuto amputare entrambe le gambe. Per i carabinieri è stata una spedizione punitiva: la vittima avrebbe chiesto a uno dei fermati di non importunare più la sua fidanzata.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri hanno sottoposto a fermo tre persone, accusate di aver aggredito Gaetano Barbuto Ferraiuolo e di avergli sparato alle gambe, causandogli ferite che hanno reso necessaria l'amputazione degli arti. Si tratta di Antonio Sgamato, 26 anni, Antimo Belardo, 28 anni, entrambi di Sant'Antimo, e Raffaele Chiacchio, 19 anni, di Grumo Nevano, in provincia di Napoli; sono ritenuti gravemente indiziati di tentato omicidio e detenzione e porto illegale di arma comune da sparo. Dalle indagini è inoltre emerso che all'origine del ferimento non c'era una lite per motivi di viabilità ma che si trattava di una spedizione punitiva: Gaetano avrebbe chiesto ad uno dei tre di smettere di importunare la sua fidanzata.

L'episodio, che ha cambiato per sempre la vita di Gaetano, 21enne incensurato che quella sera era uscito con un amico, risale alla sera del 20 settembre scorso, in viale Europa, a Sant'Antimo. Erano circa le 23:30. Gaetano, alla guida, era stato affiancato da un'altra automobile con a bordo alcuni giovani. Lo avevano costretto a fermarsi e, appena aveva accostato, lo avevano aggredito. Il giovane era stato colpito alla testa col calcio di una pistola, picchiato selvaggiamente e, prima di essere lasciato a terra agonizzante, ferito a colpi di arma da fuoco: uno dei tre gli aveva sparato contro sette colpi di pistola, sei dei quali andati a segno. Soccorso, Gaetano era stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni. Le ferite avevano causato una estesa infezione, i medici non hanno potuto fare altro che amputargli le gambe per salvargli la vita.

I familiari avevano lanciato un appello, pregando chiunque avesse informazioni utili per risalire all'identità dei responsabili di contattare le forze dell'ordine, anche anonimamente; anche lo stesso ragazzo pochi giorni fa aveva ripetuto lo stesso invito. Il motivo dell'aggressione non è stato mai chiarito ma l'amico che era con Gaetano, rimasto sostanzialmente illeso, ha riferito che ad aggredirli erano stati dei ragazzi con cui poco prima c'era stata una discussione di poco conto legata a una precedenza mancata. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Veronica Soriano della Procura di Napoli Nord, i carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno identificato i tre giovani per i quali è stato emesso il provvedimento di fermo.

Ed è stato appurato anche il reale motivo, che non è quindi riconducibile alla viabilità, come inizialmente raccontato dall'amico: secondo i carabinieri della Compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Andrea Coratza, Gaetano avrebbe chiesto ad uno dei tre fermati di lasciar stare la sua fidanzata; il richiamo avrebbe portato alla spedizione punitiva, subito organizzata e messa a segno pochi minuti dopo. Al vaglio degli inquirenti la possibilità che siano state usate due pistole diverse.

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