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Saviano accusa: “De Luca mi ha escluso da Ravello”. E Scurati si dimette

Il presidente Vincenzo De Luca avrebbe vietato la partecipazione di Roberto Saviano al Festival di Ravello. È quello che denuncia con un video su Facebook lo scrittore napoletano. In serata l’annuncio di Antonio Scurati, da appena due settimane presidente del Festival: ha deciso di presentare le dimissioni.
A cura di Nico Falco
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, avrebbe impedito che Roberto Saviano prenda parte al Ravello Festival, il festival culturale e musicale estivo che si tiene ogni anno nel comune della Costiera Amalfitana. È quanto afferma lo scrittore napoletano, che in un video su Facebook ha raccontato, con tanto di imitazione di "don Vincenzo lo sceriffo", quello che sarebbe un tentativo di censura verso di lui e verso altri ospiti considerati non graditi in quanto invisi al Governatore. Il presidente del Festival, Antonio Scurati, in serata ha comunicato le proprie dimissioni.

"In breve – dice Saviano nel video – sono stato invitato al Festival di Ravello. Il Cda propone gli ospiti, poi c'è il Cdi, il comitato di indirizzo, composto da tutte figure politiche amiche di De Luca. Sarei andato a titolo gratuito, e non è giusto, perché i festival devono essere pagati: è lavoro, come suonare, costruire, come dirigere. Gli ospiti sono l'anima del Festival e dovrebbero essere pagati, ma non era il mio caso, perché a essere pagati devono essere solo gli amici di De Luca e De Luca stesso con le sue paranze. Purtroppo i Festival culturali sempre di più sono determinati dalla politica e quindi sono a compagnia di giro, amici, amichetti, aspiranti".

Il presidente De Luca, continua Saviano, avrebbe dato parere negativo sulla presenza sua e di altri ospiti, e questo avrebbe innescato un meccanismo che avrebbe portato all'esclusione: "Se non è amico mio – dice Saviano, immaginando il ragionamento di De Luca – allora è amico tuo, e non puoi usare il Festival per invitare i tuoi amici, è un conflitto di interessi".

"Si invita non per amicizia, si invita perché si crede che quella figura sia importante per il Festival – aggiunge Saviano – le scelte devono essere libere, altrimenti che presidente sei di un Festival? Ma De Luca non vuole. Quindi non andrò al Festival di Ravello, ma a Ravello ci andrò spero presto, terra che amo, la cui bellezza non dipende dagli amministratori, che quella bellezza l'hanno solo ereditata, non l'hanno creata loro, e anzi la stanno avvelenando. Ancora una volta, un Festival che poteva essere meraviglioso, in una terra meravigliosa, è condizionato dalle consorterie. Ma, don Vecie', pigliateve tutto quello che è ‘o vuosto – conclude, citando una delle battute più famose di Gomorra – La serie – adesso è tornato nelle vostre mani, nun tenite penzieri: non c'è problema, non vengo".

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Solidarietà allo scrittore per la vicenda è arrivata anche da Andrea Salerno, direttore di La7, che in un tweet sul proprio profilo ha scritto: "A nessuno – nessuno – deve essere proibito di intervenire in pubblico da un’istituzione italiana. Nel caso, andiamolo a spiegare all’estero che l’autore di M non può invitare l’autore di Gomorra a parlare ad un Festival…"

Si dimette Scurati, presidente del Festival di Ravello

Il presidente del Festival a cui fa riferimento Saviano è Antonio Scurati, docente di letterature comparate e di creative writing all’Università IULM, editorialista del Corriere della Sera, vincitore di diversi principali premi letterari italiani. È autore, tra gli altri, del romanzo "M. Il figlio del secolo", primo di una trilogia dedicata a Mussolini e al fascismo, pubblicato nel 2018, in vetta alle classifiche per due anni consecutivi e vincitore del Premio Strega 2019.

Nominato da De Luca agli inizi di giugno alla guida del Festival di Ravello, Scurati sarebbe già entrato in contrasto col governatore per alcuni appuntamenti del programma: in particolare, si tratterebbe di due talk show, uno con Roberto Saviano e l'altro col ministro della Salute Roberto Speranza. In serata, l'annuncio: Antonio Scurati ha rinunciato all'incarico e si è dimesso dalla presidenza del Festival di Ravello.

La decisione di presentare le dimissioni, definite spontanee e irrevocabili e con valore immediato, sarebbe maturata per dissidi con "i soci fondatori della Fondazione Ravello", che a dire dell'ormai ex presidente non rispetterebbero "la libertà intellettuale" e "ignorano i valori della cultura".

De Luca: "No ad inziative non coerenti"

Il governatore De Luca, pur senza fare riferimenti precisi, durante la diretta di oggi su Facebook, aveva parlato di discordie sul palinsesto del Festival di Ravello, motivo che avrebbe fatto saltare la conferenza di presentazione, inizialmente prevista per ieri e annullata 24 ore prima "per sopravvenuti impegni di alcuni partecipanti".

"Le indicazioni vanno rispettate e quelle date dalla Regione sono molto semplici – aveva detto oggi in diretta De Luca –le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno o delle fondazioni. Non si possono fare delle cose estemporanee che non c'entrano niente. Gli eventi che si propongono non devono essere segnati da conflitti di interesse da parte di chi li propone. Tutto quello che finanzia la Regione Campania non deve essere per nessuno un'occasione per promuovere un sistema di relazioni personali o per passare qualche giornata di ferie a spese della Regione, ma devono essere eventi nella più assoluta trasparenza. Siamo in una stagione nella quale sono in movimento tanti enti, fondazioni, rassegne, manifestazioni. Le regole sono quelle che vi ho ricordato, se non ci sono coincidenze di obbiettivi e ci si separa".

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