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Ritrovato il cellulare con le foto del figlio morto ma è distrutto e manca la scheda

È stato ritrovato il cellulare perso a Portici che conteneva le uniche foto di un ragazzo deceduto ad aprile; il terminale è però completamente distrutto.
A cura di Nico Falco
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In 48 ore il telefonino è tornato nelle mani di Francesco Nocerino, l'uomo di Portici (Napoli) che due giorni fa aveva diffuso un appello sui social (ripreso anche dai giornali e da "Chi l'ha visto?") chiedendo aiuto per ritrovare il cellulare, dove erano custodite le uniche foto del figlio deceduto. Una buona notizia, ma a metà: il terminale è stato completamente distrutto, forse schiacciato da un'automobile, ma qualcuno prima di restituirlo lo ha aperto e ha preso sia la scheda sim sia quella della memoria.

La storia comincia tre giorni fa, il 15 novembre, quando Francesco si rende conto di aver perso il cellulare. È un modello vecchio, non vale praticamente nulla, ma il valore affettivo è inestimabile: dentro, infatti, ci sono i ricordi del figlio Angelo, deceduto il 27 aprile scorso in seguito a un malore improvviso. Francesco ripercorre più volte quelle strade, guarda sotto le automobili, domanda in giro, ma il telefono sembra proprio essere scomparso.

Così chiede aiuto su Facebook: "ho percorso corso Garibaldi e via Gianturco fino a via Marittima, me ne sono subito accorto ma non l'ho trovato – scrive – ha squillato perché subito ho chiamato ma lo hanno staccato". E aggiunge: "Quel telefono è importante per me, ci sono le foto e gli audio di mio figlio Angelo. Vi prego, è l'unica cosa che mi è rimasta".

Il post viene subito condiviso da molte persone, che ripubblicano quella preghiera nei gruppi locali e si uniscono all'appello, auspicando che il telefonino venga riconsegnato. C'è anche chi, tra i tanti messaggi, offre una ricompensa: cento euro, basta che quel papà riabbia le foto del figlio. Ieri pomeriggio, la svolta: Francesco viene contattato da qualcuno che dice di avere il suo telefono, di averlo trovato per strada e di avere capito che si trattava proprio di quello al centro del tam tam diventato mediatico.

Quando il telefono viene riconsegnato, però, è ormai un rottame: è stato aperto, la batteria è stata manomessa, mancano le schede. Probabilmente chi lo aveva trovato dopo lo smarrimento ha cercato di utilizzarlo, per prima cosa lo ha spento e ha buttato via la scheda e poi, una volta capito che non se ne sarebbe fatto nulla, lo ha gettato.

Con la scomparsa dell'espansione di memoria si riducono ulteriormente le possibilità di recuperare le fotografie e i messaggi, ma Francesco ancora spera che qualcosa possa essere rimasto in quel cellulare ormai distrutto; lo smartphone, spiega a Fanpage.it, è stato affidato a un tecnico specializzato, che in queste ore sta cercando di recuperare il possibile dalla memoria interna.

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