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Elezioni Regionali 2025

Risultati Regionali Campania: se l’affluenza crolla cosa succede?

Ieri affluenza bassa e oggi c’è anche la pioggia, si prevedono percentuali minime. In questo contesto contano ancora le anticipazioni fornite dai sondaggi elettorali?
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Mancano poche ore alla chiusura dei seggi elettorali: oggi lunedì 24 novembre, alle ore 15 termineranno le operazioni di voto e si procederà allo spoglio che sancirà il nuovo presidente della Regione Campania e i 50 nuovi consiglieri che lo accompagneranno nella legislatura 2025-2030.

Solitamente il lunedì di voto non porta grandissima affluenza: è un giorno lavorativo, è inizio settimana ma soprattutto, guardando a oggi, la Campania è sotto una pioggia incessante dalla notte. C'è allerta meteo e tradizionalmente quando è cattivo tempo le persone tendono a spostarsi solo per necessità impellenti. L'affluenza registrata alle ore 23 di domenica era  già bassa: 32,07%. È in netto calo rispetto a cinque anni fa, visto che nel 2020 si recarono al voto il 38,91 degli aventi diritto. Nel 2020 eravamo in pieno Covid, Vincenzo De Luca era ai massimi storici di notorietà nazionale e forse anche questo aiutò a focalizzare l'attenzione di molti sulle Elezioni, favorendo la partecipazione alla tornata campana.

Ma cosa succede quando l’affluenza crolla? È uno dei fattori che temono di più i leader di partito, poiché i sondaggi cominciano a camminare sul ghiaccio sottile. Motivo? Presto detto: il campione resta quello, ma a votare ci va un elettorato diverso, più motivato, più organizzato e spesso più prevedibile. È quel che si definisce turnout bias: chi nei sondaggi dichiara che voterà non coincide con chi poi si presenta davvero al seggio, e questo altera i rapporti di forza stimati dai sondaggisti. Riusltato: le anticipazioni della vigilia, soprattutto per le percentuali di partito, sono meno attendibili; alcune aree politiche possono risultare sovra-rappresentate e altre penalizzate, soprattutto quelle con un elettorato meno radicato.

Un tempo per una scuola di pensiero di analisi politici e sondaggisti valeva la vecchia regola «più astensione, meglio la sinistra» poiché si ipotizzava la sinistra irregimentata e convinta al voto. Non è più così: oggi, quando la partecipazione è bassa, si muovono soprattutto le truppe cammellate, gli elettori fedeli, gli apparati e chi percepisce un favorito e vuole stare sul carro del vincitore.

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