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Rione Poverelli, mamma e papà all’11enne che non vuole portare la cocaina: “Bastardo” e “Infame”

Così la madre e il padre, arrestati ieri nell’ambito di un’inchiesta sullo spaccio al Rione dei Poverelli di Torre Annunziata al figlio poco più che bambino che non voleva portare un pacco con 10 grammi di cocaina. Dopo l’attentato a colpi di pistola il ragazzino dirà al padre: “Non voglio morire per colpa tua”.
A cura di Redazione Napoli
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Ieri all'alba il blitz che ha portato in manette 18 persone al cosiddetto Rione Poverelli a Torre Annunziata. Coinvolti nell'inchiesta anche minorenni, i figli degli spacciatori poco più che bambini, impiegati per portare lo stupefacente da un punto all'altro della piazza o per altre "commissioni". E se per caso uno dei ragazzini si rifiutava i genitori li riprendevano con epiteti non proprio gratificanti. È quanto emerge da un'intercettazione del 26 dicembre del 2018 quando si sente uno degli indagati ordinare al figlio di 11 anni di portare un pacco con 10 grammi di cocaina a casa della zia, anche lei coinvolta nel traffico. Di fronte a quella richiesta il ragazzino risponde "mi scoccio", così la madre gli dà del "bastardo", e il padre subito dopo commenta "com'è infame". La stessa donna aveva postato sui social network la foto del figlio che impugnava una pistola (una riproduzione) e il commento "tutto suo padre".

"Papà, io non voglio morire per colpa tua"

Quello che è chiaro è che l'11enne è perfettamente consapevole dell'attività in cui è coinvolta tutta la famiglia, dello spaccio di cocaina che si svolge per lo più in casa e a cui non solo assiste ma nel quale è direttamente coinvolto con la vendita delle "palline". Quando un cliente viene ferito da colpi di arma da fuoco mentre deve comprare la droga, il bambino dice al padre: "Io non voglio morire per colpa tua". Ed è proprio questo l'episodio che fa scattare l'inchiesta durata a lungo, con l'ausilio di intercettazioni ambientali e appostamenti, che hanno permesso di far scattare il blitz e contestare agli imputati 60 capi d'imputazione, la stragrande maggioranza dei quali connessi.

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