“Rifiutano il tampone d’ingresso in ospedale, infermiere picchiato con pugni e gomitate a Napoli”

I familiari non vogliono che la mamma si sottoponga al tampone anti-Covid19 di ingresso per entrare nel Pronto Soccorso prima delle cure. L'operatore socio sanitario viene picchiato con pugni e gomitate. A denunciare l'aggressione, avvenuta ieri al Pronto Soccorso dell'Ospedale del Mare, è l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, in prima linea da anni contro le violenze ai danni del personale sanitario a Napoli. Secondo l'associazione, che ha raccolto una segnalazione, si tratterebbe dell'aggressione numero 50 avvenuta nel 2022. "Si intensificano i fenomeni di aggressioni al personale sanitario nel territorio della Asl Napoli 1 – il commento dell'associazione – aumentano le aggressioni ospedaliere e diminuiscono quelle ai danni del 118, speriamo che il nuovo governo e l’opposizione facciano una proposta di legge che ci tuteli seriamente”.
"I familiari non volevano aspettare il tampone"
“In mattinata – racconta l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate sul suo profilo Facebook, riportando una segnalazione che le è pervenuta – giungono presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare due uomini urlando e richiedendo assistenza per la madre in preda ad una verosimile colica renale. Subito accorre il personale di accettazione Triage che prende in carico la paziente, la fa accomodare su una sedia a rotelle e la conduce nel locale dedicato all’esecuzione del tampone rapido obbligatorio per accedere alla visita".
"Operatore socio sanitario picchiato a pugni e gomitate"
A questo punto, secondo l'associazione, scatterebbe l'aggressione. "I figli della signora – prosegue Nessuno Tocchi Ippocrate – reagiscono in malo modo, inveendo ed aggredendo verbalmente il personale perchè ritenevano ingiusto dover fare il tampone prima di accedere alle cure. Incuranti delle spiegazioni dei sanitari, colpiscono un operatore socio sanitario con pugni e gomitate. A quel punto si assicura la signora alla cura del personale di accettazione e si contattano le forze dell’ordine dopo insulti ed altre minacce varie”.