Resta ai domiciliari il sindaco di Eboli Massimo Cariello, respinto il ricorso al Riesame

Il sindaco di Eboli Massimo Cariello resta ai domiciliari: il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dai suoi legali, che chiedevano la revoca della misura cautelare nei suoi confronti. Cariello è attualmente indagato per presunti concorsi truccati al comune di Eboli, dove aveva stravinto le ultime elezioni comunali ottenendo la rielezione con oltre l'80% dei voti. Resta dunque sospeso dall'incarico fino almeno alla sentenza della Cassazione, alla quale i suoi legali hanno già annunciato di voler fare ricorso, mentre tra 45 giorni è prevista la pubblicazione delle decisioni del Riesame che ha respinto la richiesta di revoca dei domiciliari.

L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Salerno, dal pubblico ministero Francesco Rotondo e dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. I due avvocati del sindaco di Eboli, Costantino Cardiello e Cecchino Cacciatore, hanno provato ad ottenere la revoca puntando in particolar modo sull'uso a loro detta improprio del trojan (ovvero di un file apparentemente innocuo ma che in realtà viene utilizzato per spiare tutto quello che viene fatto al telefono, ed in particolar modo le conversazioni) usato per intercettare Cariello.

Per i giudici del Riesame, l'impianto accusatore del pm Rotondo è comunque valido, anche perché ha portato alla confessione di Gianluca Lamarca, imprenditore caseario che ha raccontato agli inquirenti di aver subito a suo dire delle vessazioni da parte del sindaco di Eboli. In particolare, Cariello è accusato di presunte irregolarità in concorsi pubblici che avrebbero portato all'assunzione di persone considerate "vicine" a lui. Il primo cittadino di Eboli, sospeso nel mentre dalla Prefettura, è accusato anche di falso ideologico e rivelazione di segreto d'ufficio. Nell'inchiesta sono indagati a piede libero anche quattro funzionari dei comuni di Eboli e di Cava de' Tirreni.