video suggerito
video suggerito

Regionali Campania, a che punto è la candidatura di Roberto Fico a presidente e cosa ha chiesto De Luca

L’incontro tra Conte, Schlein e De Luca apre la strada a Roberto Fico come candidato presidente per il centrosinistra alla regionali in Campania. Sul tavolo dell’accordo la possibilità di una lista De Luca e garanzie su cantieri e Sanità.
A cura di Pierluigi Frattasi
549 CONDIVISIONI
Vincenzo De Luca (a sinistra) e Roberto Fico (a destra)
Vincenzo De Luca (a sinistra) e Roberto Fico (a destra)

Roberto Fico candidato in pectore a presidente della Regione Campania per il centrosinistra? La nomina non è ancora ufficiale, ma sembra ad un passo dal traguardo. Il faccia a faccia di ieri tra Giuseppe Conte, Elly Schlein e Vincenzo De Luca a Roma sembra aver aperto definitivamente la strada alla discesa in campo per Palazzo Santa Lucia dell'ex presidente della Camera. L'incontro di ieri a Roma segue quello della settimana scorsa che aveva già sbloccato la situazione. Ieri, però, una nota del Nazareno ha dato atto a De Luca di aver ben governato in questi anni, mettendo da parte, quindi, gli screzi politici che lo avevano contrapposto negli scorsi anni al M5S, ma anche gli attriti col suo partito PD. L'obiettivo congiunto della coalizione, viene precisato, è "definire il perimetro del confronto programmatico, per mettere a punto un solido e concreto progetto di amministrazione della coalizione progressista, sulla base dell’importante lavoro svolto in questi anni". Restano da sciogliere importanti nodi. Tra questi, l'accordo sul programma e soprattutto sulle liste, considerata la possibilità che i deluchiani, come in passato, potrebbero scendere in campo con una loro formazione, accanto a quella del Pd.

Cosa sappiamo della candidatura di Roberto Fico in Campania

Quello di Fico, difatti, sembra essere l'unico nome concreto sul campo. Il leader grillino, napoletano, 51 anni, dallo scorso maggio ha aumentato la sua presenza pubblica in città, partecipando a numerosi eventi. Nelle ultime settimane, si sono fatti anche altri nomi, ma sono sembrati più rivolti a sparigliare le carte, soprattutto perché non sono mai venuti dalle direzioni nazionali di partito. La trattativa per Fico presidente è in corso da settimane. Ieri, l'incontro a Roma, voluto fortemente da Conte, sembra aver dato una svolta decisiva. Il fatto che un leader di partito parli con un presidente di Regione che è stato molto critico negli anni con il M5S significa riconoscergli una importanza strategica nella regione Campania. Quando c'è un segnale così forte, anche un politico di razza e di solida formazione come De Luca, che viene dalla vecchia scuola del PCI, non può restare insensibile.

Cosa ha chiesto De Luca a Conte e Schlein

Ma quale sarebbe il progetto alla base dell'accordo tra Conte, Schlein e De Luca? È chiaro che per ufficializzare la corsa di Fico, sostenuta anche da De Luca, si dovrà raggiungere in primo luogo una convergenza sui programmi. Un tema politico, ovviamente, che riguarda tutte le coalizioni. È lecito pensare che il Governatore uscente chieda garanzie sul programma e sui progetti che intendeva portare avanti. Quali? I grandi cantieri, in primo luogo, i progetti che ha iniziato, ma anche la Sanità e gli ospedali. Non solo le nomine dei dirigenti, tra le quali quelle recenti delle Asl, ma anche i principi della riforma e del risanamento economico delle aziende sanitarie, che De Luca ha portato avanti in questi anni, prima come commissario e poi come presidente con delega al settore. Le azioni per snellire e velocizzare le liste di attesa. Sul grande progetto di Napoli Est, invece, con la realizzazione del Faro, la nuova sede della Regione Campania nella zona delle ferrovie adiacente alla Stazione Centrale è possibile che ci sarà un confronto tra le forze politiche della coalizione.

Il nodo della lista De Luca alle regionali

L'altro tema sul tavolo è la possibile presentazioni alle regionali di una Lista De Luca. Non si tratta di una novità. È già accaduto in passato. Ma è chiaro che l'ipotesi dovrà essere discussa in primo luogo col Pd, con la quale una lista del genere rischia di entrare inevitabilmente in competizione. C'è poi il rebus della data delle elezioni, che dovrebbe essere sciolto a giorni. Difficile che possano slittare. L'ipotesi più plausibile è che si tengano in autunno, entro il 23 novembre.

Le prove di dialogo nel campo largo sono state accolte favorevolmente dai pentastellati. Per Ciro Borriello, capogruppo del M5S in consiglio comunale, "è giusto che si stia trovando una convergenza tra leader di partito, perché la questione Campania è nazionale, per cui sono interessati i leader di partito della coalizione. Un dialogo che non tiene fuori nessuno, compreso il sindaco Gaetano Manfredi. Bisogna lavorare ad un modello anche diverso da quello che sta accompagnando questa sindacatura. La Campania potrebbe essere un laboratorio politico strategico in vista delle elezioni nazionali sul quale lavorare e far convergere tante culture politiche diverse".

549 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views